Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

In fila all'ex Circoscrizione

Fonte: L'Unione Sarda
13 luglio 2015


VIA CASTIGLIONE. Per ridurre l'attesa c'è chi si presenta mezz'ora prima dell'apertura

 

«I tagliacode? Li vorremmo ma pare che non ci siano i soldi»

 


I più esperti lo sanno: per evitare di ritrovarsi intrappolati in sala d'aspetto è meglio essere mattinieri e arrivare prima dell'apertura. Anche mezz'ora prima. Così, giovedì mattina, alle 8,30 davanti alla porta dell'ufficio di città San Benedetto, via Castiglione angolo piazza Giovanni, ci sono già cinque utenti. Discutono: una signora che dice di avere 75 anni aspettava nel cortile e reclama una precedenza che gli altri non intendono concederle. «Ieri sono venuta verso le 9,30 - racconta una donna - e dopo tre quarti d'ora sono dovuta andare via». Ergo: la coda non si salta. L'unico maschio in fila, a parte il cronista, si lamenta: «Certo che se mettessero una macchinetta tagliacode qua fuori si risolverebbe il problema».
LA RIFORMA L'ufficio di città è quel che resta delle circoscrizioni, un tempo articolazioni del Comune, ciascuna dotata di consiglio e presidente: per effetto di una legge del 2010 sul “contenimento” delle spese negli enti locali, sono state soppresse a partire dalle elezioni amministrative di quattro anni fa e parzialmente sostituite dagli uffici di città. Ce ne sono cinque: San Benedetto, Centro storico (via Santa Margherita, 45/51), Santa Igia-via Sant' Avendrace (viale Sant'Avendrace, 241, Colle San Michele (via Montevecchio, 29) e Sant'Elia (via Carta Raspi presso Mercato civico, piano 2).
NUMERETTI Alle 9 in punto la porta si apre dall'interno: esce una signora con una camiciona multicolor, armeggia con la serratura, spalanca un'anta e agli utenti in fila consegna dei talloncini numerati da 1 a 5. La macchinetta tagliacode? «L'abbiamo chiesta anche noi», sorride l'usciera: «Ci hanno risposto che non ci sono soldi». I primi tre utenti vengono subito chiamati agli sportelli sul lato destro, quello dell'ufficio anagrafe, e varcano la linea rossa che difende la privacy di chi è qua per fare o rinnovare la carta d'identità o pratiche simili. Sul lato opposto ci sono gli sportelli dei Servizi sociali: qui si sbrigano le pratiche per la legge 162, quella dei piani personalizzati di assistenza ai portatori di handicap. Quest'ultimo servizio termina alle 11, quello del servizio anagrafe prosegue alle 12,30; dopo, la porta d'ingresso resta chiusa; chi è dentro, però, viene servito. «Martedì abbiamo terminato alle due meno venti», sorride l'usciera, che continua a distribuire numeretti ai nuovi arrivati e trasmettere informazioni fra impiegati e utenti (i pass per la sosta residenti? in viale Trieste. Le foto per la carta d'identità? tre, senza occhiali né capelli in faccia, e niente sorrisi); di tanto in tanto entra nel gabbiotto al centro della sala, più spesso occupa una delle poltroncine, posizionata ai piedi di una scala.
SISTEMA Col passare del tempo, la sala d'aspetto si affolla. E il sistema scricchiola. Gli utenti non vengono chiamati per numero dagli sportelli, l'usciera si limita a chiedere chi sia il prossimo e tocca agli utenti confrontare i numeretti: io ho l'11, io l'8, il signore qui ha il 10. Una sorta di autogestione che, in qualche modo, funziona senza intoppi. (m. n.)