Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Dodici strade del centro saranno solo per i pedon

Fonte: L'Unione Sarda
20 luglio 2015

LA NOVITÀ. Sì del Comune alle petizioni inviate da gruppi di cittadini 

Poco poco, piano piano , direbbe Crozza nei panni di Gigi Marzullo, che a quanto pare si attagliano anche a Mauro Coni: «Una strada per volta, dopo studi e sperimentazioni», annuncia l'assessore comunale alla Viabilità, «le vie pedonali aumenteranno. Alcune saranno sempre riservate a chi si sposta a piedi, altre solo in alcune fasce orarie». L'idea non è sua, o non soltanto sua:in assessorato, in piazza De Gasperi, giungono le petizioni di cittadini che chiedono la stessa cosa: fuori le auto dalle strade del centro. Per quanto possibile, saranno soddisfatti: «In alcune strade non si può a causa dei lavori in corso», avverte Coni, «in seguito si esamineranno anche quelle situazioni».
L'elenco comprende le vie Iglesias, Sassari, Garibaldi (ora parzialmente pedonale), Angioy, Torino, Roma-portici, Baylle (parte bassa), Sant'Efisio, Cavour, Porcile e dei Mille, oltre che il corso Vittorio Emanuele. «Già, il Corso», ironizza l'assessore: «Ricordo le urla di qualche commerciante e residente contro la pedonalizzazione, rivelatasi vincente, il venerdì e il sabato notte in luglio e agosto. Ora arrivano le petizioni per estendere il vincolo».
Coni promette che, prima di cambiare qualcosa, incontrerà i residenti e i titolari delle attività di ciascuna strada: «Non faremo incursioni e, come sempre, saremo pronti a interventi correttivi, ma la strada è tracciata: se New York riesce a decuplicare le zone pedonali, sono sicuro che la faremo anche qui, ascoltando le esigenze di tutti». In via Garibaldi, ad esempio, saranno stabiliti orari di carico e scarico delle merci «come accade in tutto il mondo», in via Iglesias si andrà probabilmente per fasce orarie, mentre per via Roma-portici si dovrà attendere la conclusione di tutti i lavori in corso nella zona: «Finora non ci siamo mai sbagliati», conclude l'assessore, «quindi non siamo mai tornati indietro sulle nostre decisioni: prima si progetta, poi si sperimenta, infine si fanno i correttivi. Sarà sempre così».
Luigi Almiento