Arte Si apre oggi al Palazzo di Città di Cagliari la mostra “Il di/segno del Cinema”
L'uso di altri linguaggi svelati da 14 cineasti
L 'immaginario collettivo colloca il regista dietro la macchina da presa, impegnato a governare le azioni degli attori in scena. Fa fatica a pensarlo nel silenzio, concentrato negli atti creativi che, utilizzando differenti linguaggi artistici, concorrono alla realizzazione del film.
La mostra “Il di/segno del Cinema”, che da oggi e sino al 27 settembre sarà visitabile nel Palazzo di Città di Cagliari, consente di svelare - come detto da Giona Nazzaro, curatore dell'allestimento con Anna Maria Montaldo e Giovanni Columbu - «l'universo poetico del regista e di chi lavora con lui».
Sono 14 i maestri del cinema italiano di cui si possono ammirare pitture, disegni, installazioni e oggetti: Marco Bellocchio, Giovanni Columbu, Alberto Fasulo, Michelangelo Frammartino, Matteo Garrone, Carlo Hintermann, Pietro Marcello, Mario Martone, Maurizio Nichetti, Stefano Odoardi, Enrico Pau, Franco Piavoli, Ettore Scola, Paolo e Vittorio Taviani.
La collocazione dei lavori all'interno dello spazio museale non è casuale. Risponde a criteri di affinità che legano la produzione dei singoli in modo da consentire al visitatore - ha sottolineato Anna Maria Montaldo - «di attraversare un percorso creativo che prima, dopo o durante la realizzazione del film vede il sostegno di molte arti». Così, per esempio, Ettore Scola e Maurizio Nichetti, interpreti originali del disegno e di contaminazioni tra vignette e cartoon, dividono la stessa stanza. Contigui dal punto di vista spaziale - in virtù della capacità di alimentare fantasia e incanto - sono anche i materiali realizzati da Makinarium per “Il racconto dei racconti” di Matteo Garrone, i lavori di Enrico Pau e i costumi di Lina Nerli Taviani per “Maraviglioso Boccaccio” di Paolo e Vittorio Taviani.
Paolo, il più giovane dei due fratelli registi, ha partecipato all'inaugurazione della mostra. Ha ceduto il ruolo da protagonista a sua moglie Lina che, limando le esagerazioni di cui molta cinematografia si è nutrita, ha rivestito il Medioevo, tempo della narrazione filmica, di rigore.
La mostra (alla cui realizzazione collabora Sardegna Film Commission) sarà accompagnata, per tutta la durata, da una rassegna cinematografica. Gli stessi autori presenteranno i loro film. Stasera (21 e 30, cinema Odissea) tocca ai coniugi Taviani. La loro video-intervista e quella a Giovanni Columbu su unionesarda.it.
Manuela Arca