Censiti 22 mila quattrozampe con microchip.
lotta agli abbandoni Multe ai proprietari di animali non registrati all'anagrafe
Li ha sentiti piangere, un operatore ecologico che svuotava un cassonetto, a Cagliari. Cuccioli abbandonati tra i rifiuti come una busta di secco, quasi non ci credeva. E invece: «È accaduto qualche giorno fa», racconta indignato Giuseppe Cosseddu, responsabile del canile comunale di Cagliari. «La gente non ha una coscienza». Due splendidi meticci neri si sono salvati, gli altri «sono finiti nel compattatore». L'addetto alla raccolta dei rifiuti ha chiamato subito le guardie zoofile. Impossibile sfuggire alla macchina infernale: «Gli altri fratellini erano già morti». Quasi senza parole, Cosseddu, dosa le poche parole che restano per esortare: «I cani devono essere sterilizzati». I meticci sono stati affidati in via temporanea a una volontaria, poi troveranno ospitalità all'interno del canile comunale.
ABBANDONI Cuccioli usa e getta, i numeri della crudeltà sono impietosi. Da gennaio a luglio, nella struttura di via Po sono arrivati 192 cani randagi. In gran parte abbandonati: «L'usanza cagliaritana è quella di andare in periferia». Si apre lo sportello dell'auto e tanti saluti. «Il cane si adotta con superficialità e liberarsene, magari quando cresce, diventa altrettanto semplice. Se è troppo giocherellone e si diverte a strappare i vestiti, la colpa è del padrone. C'è troppa leggerezza», dice ancora Cosseddu.
MICROCHIP Dei cani cosidetti “vacanti”, così li chiamano in gergo gli operatori, 30 avevano il microchip e sono potuti tornare a casa. Non si estingue la cattiveria ma questi dati rivelano che si sta diffondendo un maggiore rispetto. I segnali arrivano dal numero di associazioni attive di volontari e da una sensibilità sempre più forte dei cagliaritani, amplificata dai social network. Primo indicatore: i cani “schedati” sono in continuo aumento.
I DATI È il settore Anagrafe canina del servizio veterinario dell'Asl di Cagliari a fornire i dati. Al momento, in città, i cani residenti - questa la definizione corretta, esortano i veterinari - sono 22 mila. Nel territorio dell'Asl di Cagliari il conteggio arriva a 120 mila. Questi sono i cani con il microchip, il numero reale aumenta in maniera esponenziale. Nel 2015 gli ingressi sono stati 960, trend in crescita rispetto agli anni scorsi. «Qualcuno pensa sia facoltativo - spiegano i tecnici dell'Anagrafe - ma è un obbligo. La polizia municipale ha in dotazione i lettori per rilevare il microchip». A quel punto risalire al padrone attraverso il circuito che funge da carta d'identità canina diventa semplice, visto che nella banca dati figura anche il numero di telefono: una chiamata e il gioco è fatto. Non solo, chi passeggia con il suo cane può essere multato, se questo non risulta nell'archivio dell'Anagrafe.
LA PULIZIA Alessandra Caredda è la titolare del negozio per animali “Amore a quattro zampe”, non solo è in contatto con le associazioni di volontariato ma ha il polso delle mode e delle abitudini: «Il maleducato si incontra sempre ma è aumentato il numero di chi acquista il kit-paletta e bustina». Ma qua e là, in città, ad esempio nel corso Vittorio Emanuele, qualcuno ancora non provvede alla raccolta.
LE ADOZIONI Gli animali del canile comunale dati in adozione, sempre nei primi sette mesi dell'anno, sono stati 106. Ma la tendenza è l'acquisto, anche su internet. Tra i più richiesti, bulldog inglese e francese. Ingrid Governi gestisce l'associazione di prevenzione del randagismo Mimì e Gogò: «È vero, ci sono tanti volontari, c'è maggiore sensibilità, sta cambiando l'atteggiamento della gente anche se sono tantissime le telefonate di chi racconta di aver trovato un cane e di non poterlo tenere». In realtà, il cane non è stato trovato, è il padrone che cerca di “scaricarlo” alle associazioni.
Mariangela Lampis