Il Consiglio d'indirizzo al ministero: scelga un nuovo sovrintendente
A dieci giorni alla data-limite (13 agosto), ieri la revoca, epilogo di una gestione del Teatro lirico che in sei mesi ha offerto un copione avaro di acuti. Rispettando il periodo di verifica (sei mesi) previsto dalle norme sulle Fondazioni, il Consiglio d'indirizzo del Teatro lirico ha comunicato al ministero dei Beni e delle attività culturali (Mibact) che la sovrintendente Angela Spocci “non ha superato il periodo di prova”. Tradotto: gestione arrivata al capolinea, si cambia. L'ex direttrice del Regio di Parma (62 anni, in città dal 15 febbraio) resterà in carica fino a quando il ministero si pronuncerà: con la scelta di un nuovo sovrintendente o con la conferma (ipotesi possibile ma improbabile) della stessa Angela Spocci.
IL CONSIGLIO La riunione di ieri del Consiglio d'indirizzo era stata evocata con un appello dall'Unione sindacale di base (Rsa-Usb). «L'attuale dirigenza», osservavano i sindacalisti Massimo Cecalotti, Ignazio Sibiriu e Paolo Piras, «ha dimostrato totale incapacità gestionale, costringendo l'Rsa-Usb a un mero rapporto di controllo e di denuncia dei continui e innumerevoli episodi di inadempienza e scorrettezza aziendale». La preoccupazione per la “tenuta dei conti”: «Non sono stati consegnati neanche in maniera parziale e non sono stati resi ancora pubblici i bilanci consuntivo 2014 e previsionale 2015». La richiesta: «I consiglieri di indirizzo hanno la responsabilità della nomina e quindi, se necessario, anche della revoca in tempo utile, visto l'avvicinarsi della scadenza del periodo di prova, il 13 agosto». Consiglio non disatteso.
LA DECISIONE All'unanimità, il Consiglio di indirizzo - composto da Massimo Zedda (presidente), Francesco Boggio (rappresentante della Fondazione Banco di Sardegna), Salvatore Cherchi (ministero per i Beni e le attività culturali), Alessio Loi (Regione), Mario Marchetti (rappresentante del Comune) - ha stabilito che la sovrintendente non avesse superato il periodo di prova di sei mesi e passato il testimone al ministero per una nuova indicazione. Le reazioni non si sono fatte attendere. Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d'Italia-An: «La rimozione di Spocci dal Lirico è una nuova stecca presa dal sindaco Zedda. Dopo il caso Crivellenti, che ha portato all'impasse il Lirico per mesi, questa revoca segna l'incapacità di Zedda di gestire il teatro che, prima del suo arrivo, era un gioiello della città. Non è più tollerabile che si utilizzi il Teatro come palco per le proprie ripicche personali».
LA SORPRESA La sovrintendente, poco dopo aver saputo della decisione del Consiglio d'indirizzo, non nasconde la sorpresa: «Proprio oggi ho presentato il piano della programmazione triennale 2016-2018. Ho fatto quanto è più era necessario fare. Evidentemente non sono stata giudicata abbastanza capace per svolgere il mio ruolo». È tranquilla, dice. «Per me parla quel che ho fatto in pochi mesi. Quando sono arrivata, lo scorso febbraio, ho trovato il deserto. Ricordo che abbiamo chiuso il bilancio, che era in disavanzo, e lavorato sulla base di quel documento economico. Per capirci: a febbraio non era stato ancora programmato un solo concerto. Ho dovuto costruire da zero la stagione sinfonica e quella lirica. Oggi possiamo dire di aver avviato anche il decentramento dell'attività concertistica. Capisco che non ci sia serenità, ma faccio osservare alle varie componenti del Teatro che tutti, nessuno escluso, ricevono regolarmente lo stipendio». Non rinnega quanto fatto né recrimina: «Ho fatto quel che dovevo».
Pietro Picciau