Rassegna Stampa

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Cagliari, sì del Comune alla nuova area commerciale

Fonte: web SardegnaOggi.it
5 agosto 2015

 


Semaforo verde dalla maggioranza al parere preventivo sui 7500 metri quadri in via dei Tigli. Ma abbondano i dubbi, soprattutto in maggioranza: "Impossibile conoscere la tipologia di merce in vendita".



CAGLIARI – Un passo avanti, forse decisivo, per tirare su tre nuove strutture, ognuna grande 2500 metri quadri, su proposta di alcuni privati, gli eredi Frau e Marcella Vadilonga. L'ok al parere preventivo arriva con 22 voti a favore, otto astenuti e un solo contrario (Pierluigi Mannino). Ma tra i banchi di palazzo Bacaredda vanno in scena due ore di lungo dibattito, dove emerge un’assenza curiosa: per i casi come quello dell’insediamento commerciale di via dei Tigli, l’amministrazione comunale non ha nessun modo per poter definire una “chiara tipologia di utilizzo”. Impossibile sapere se tra i banchi di vendita dei futuri caseggiati verranno esposti kilt per scozzesi, camici per medici o una varietà di prodotti degna di un centro commerciale di grande distribuzione. Di certo c’è che la Regione promuove la proposta, fissando dei paletti. Il più importante è che i lavori devono essere “di riqualificazione per l'interesse generale”. Nell’emendamento stilato da più un consigliere di centrosinistra, alla voce viabilità è necessario “uno studio in fase di progettazione, utile per regolare il traffico in ingresso e in uscita dalla città”, ovviamente nell’area circostante. Altra postilla, grazie a un subemendamento di Andrea Scano (Pd) e Giovanni Dore (Sardegna Pulita): "L'intervento di riqualificazione deve essere esteso a tutta l'area cartografica" per creare una condizione "di interesse generale e rilevanza regionale".

È utile partire dalla fine del lungo dibattito. Paolo Frau, assessore comunale all’Urbanistica, condivide le preoccupazioni di più di un consigliere, “ma si tratta di un tassello, non di una grande visione per il futuro. A livelli simili non possiamo rispondere con piccoli aggiustamenti che portano a dare una risposta negativa al privato, è improprio”. In apertura, lo stesso Frau spiega le regole arrivate dalla Direzione regionale della pianificazione urbanistica territoriale e della vigilanza edilizia: "Deve essere un intervento di riqualificazione per l'interesse generale, devono esserci garanzie sulla qualità architettonica. Possiamo approvare il parere preventivo, poi la progettazione deve essere verificata dai nostri uffici".

LA DISCUSSIONE - Tanto dai banchi del centrosinistra quanto dai banchi del centrodestra, quasi tutti hanno voluto dire la loro. “Si tratta di un’area definita strategica dalla stessa Regione, la procedura può andare avanti, questioni quali il piano idrogeologico e la viabilità sono inserite nella delibera”, afferma il Pd Guido Portoghese. Il suo collega di partito Marco Murgia fa emergere più di un dubbio: “Non sappiamo il tipo di strutture che vogliono costruire e non possiamo far nulla per intervenire. Abbigliamento e alimentari sono settori che fanno parte del tessuto cittadino, era meglio modificare la pianificazione urbanistica, il rischio è di essere spettatori passivi”. Alessio Mereu (Fratelli d’Italia) nota che “non si conosce la tipologia di attività commerciali che intendono far nascere, la maggioranza ha comunque un pessimo rapporto con l’urbanistica, ostacola o boccia ogni iniziativa”. Altro consigliere d’opposizione, Pierluigi Mannino: “Ci si lava la coscienza parlando di tre lotti distinti. L’attuale maggioranza non ha idee, si occupa solo di lavori pubblici, ascolto delle minoranze e paura di dire di no perché incapace di affrontare le reazioni dei cittadini”. Francesco Ballero (Pd): “Dalla legge regionale del 2005 sulle piccole attività commerciali, con tanto di volumetrie ridotte, sono passati gli anni ed è cambiato lo scenario. Serve rivedere il Puc”. Andrea Scano, democrat e presidente della commissione Urbanistica, è netto: “La divisione in tre lotti dimostra che c’è un occhio di riguardo verso il piccolo commercio, non c’è neanche nessuna premialità di volumetria ai proponenti, è un chiaro indirizzo politico”.