I responsabili del boom erano stati loro, i giganti di Mont'e Prama. Le statue esposte in una mostra temporanea che fecero schizzare verso l'alto il numero di biglietti staccati. Era il 2014 e il Museo archeologico fu preso d'assalto da 85.841 visitatori.
Sulla scia di un successo e di una scoperta archeologica che aveva qualche anno sulle spalle ma che finalmente valorizzava i suoi tesori, il Museo archeologico nazionale sta difendendo le presenze. I dati di quest'anno, aggiornati a luglio, raccontano di 36.079 visitatori. Se sarà difficile battere il record dell'anno scorso, questi quattro mesi che restano per chiudere il 2015 potrebbero riservare altre sorprese. «Si sta lavorando piuttosto bene», dice l'assistente museale Mario Zuddas, autore dell'elaborazione dati sull'afflusso dei visitatori. «I numeri alti sono dovuti anche all'accordo con alcune agenzie marittime che si occupano dei croceristi. Questi ultimi stanno facendo la differenza».
La lingua più parlata al museo è stata nel 2014 lo spagnolo. «Altissimo l'afflusso dei turisti iberici», conferma Zuddas, «mentre quest'anno si stanno difendendo gli inglesi. La Spagna resiste ma sono tanti i tedeschi».
Per chi sperava di poter visitare giovedì, per l'ultimo appuntamento con le notti colorate, la mostra temporanea sui tesori recuperati dai carabinieri del Nucleo per la tutela del patrimonio artistico dovrà desistere. Il personale è insufficiente. Si chiude alle 19. (a. pi.)