SANT'ELIA. L'impegno delle donne dell'associazione di quartiere interessa anche l'ex asilo
L'avevano pulita appena venti giorni fa, quattordici sacchi d'immondizia in poche ore. Ieri pomeriggio, ai volontari dell'associazione Sant'Elia Viva e della fondazione La Via della Felicità, sono cascate le braccia. Alla spiaggetta accanto al porticciolo dei pescatori, era tutto da rifare. Sporcizia ovunque, incastrata fra le rocce della diga, portata dal mare e dall'inciviltà. Passato il primo momento di sconforto, hanno indossato guanti azzurri, imbracciato bidoni e scope e palette, e cominciato una vera e propria bonifica. Un gruppo lì, un altro nella piazza del Lazzaretto, a ripulire e sistemare i piccoli cestini colorati appesi a metà agosto su ogni lampione, quell'utile provocazione che «forse ha dato fastidio, per quello li hanno staccati e deposti ai piedi dei pali», sottolinea Rita De Agostini, tra le anime combattive dell'associazione. Le stesse che, per intenderci, da mesi mangiano e dormono e vivono nel presidio accanto al Lazzaretto. Due tende, qualche panca e la richiesta, finora ignorata, di un incontro con il sindaco per chiedere che l'ex scuola materna sia trasformata in centro sociale per il quartiere. Nell'attesa, Rita ha fatto incetta di bottiglie e pezzi di materasso.«È una spiaggia piccola, ma molto affollata fin dalle prime ore del mattino», il suo commento, «vogliamo ripulirla anche per dare un segnale ai nostri concittadini di quanto sia bella Sant'Elia, e quanto basti il piccolo impegno di tutti per tutelarla».
Superato il cantiere fermo da mesi, lo sterrato disseminato di rifiuti, i volontari si sono riuniti ai colleghi intenti a rimpiazzare i bidoni sui lampioni.«Chi ritira i sacchetti? Noi, naturalmente», ha ironizzato Rosy Fadda, «li prendiamo ogni due, tre giorni: la sera qui vengono tante famiglie per godere del mare e del fresco, magari mangiano qualcosa, e i cestini si riempiono in un attimo». Gli operatori ecologici, denunciano da queste parti, puliscono dove vede la comare. «Si limitano alla passeggiata, non si accorgono delle aiuole, chiediamo all'amministrazione che siano loro a ritirare i sacchetti dell'immondizia».
Clara Mulas