Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

La Finanziaria salverà il Parco

Fonte: La Nuova Sardegna
12 marzo 2009

GIOVEDÌ, 12 MARZO 2009

Pagina 1 - Cagliari

Se la giunta Cappellacci non manterrà le promesse, annunciata la chiusura per maggio



Indispensabile lo stanziamento di un milione e mezzo



MOLENTARGIUS Nuovo allarme: la cassa è vuota

CAGLIARI. Sono due gli argomenti che tengono banco nella sala riunioni dell’edificio Sali scelti, sede del parco di Molentargius-Saline. Il primo: in cassa ci sono soldi solo fino a maggio. Dopo quella data - e mancano appena due mesi e mezzo - il parco è destinato a chiudere i battenti: addio manutenzioni e addio alle visite dopo appena pochi mesi di attività. Il secondo tema forte è questo: la produzione del sale non potrà riprendere, così come detto da tempo, fino a quando non sarà risolto il contenzioso sul passaggio delle saline dallo Stato alla Regione e dunque all’ente di gestione dell’area. Sul versante economico, il salvagente potrebbe essere la Finanziaria regionale. Il documento contabile, che secondo le rassicurazioni arrivate dal neogovernatore Ugo Cappellacci dovrebbe essere discusso e approvato durante le prime sedute del nuovo consiglio regionale, è destinato a recepire anche il contenuto di un emendamento che prevede lo stanziamento annuale di un milione e quattrocentomila euro a favore del Molentargius-Saline. I denari dovrebbero riuscire a coprire tutte le spese di gestione dell’area, a cominciare dalle manutenzioni ordinarie e straordinarie, e garantire i pagamenti delle bollette Enel: solo nell’ultimo anno, per onorare i debiti ascritti alla voce “corrente elettrica” il Parco ha sborsato la bellezza di trecentocinquantamila euro. ‹‹Speriamo fortemente che il consiglio regionale si renda conto dell’importanza di questo provvedimento - ha detto il presidente dell’ente di gestione Gigi Ruggeri - anche perché a conti fatti possiamo tenere aperto il parco solo fino a maggio››.
La seconda questione riguarda la ripresa della produzione di sale, abbandonata a partire dal 1985 dopo che le condotte fognarie provenienti da Quartu e Cagliari riversarono nelle vasche di decantazione una marea di liquami rendendo di fatto inutilizzabili le saline. Da qui l’abbandono dell’area da parte dei Monopoli di Stato, gestori delle saline, e la relativa querelle giudiziaria. Il passaggio di competenze, avviato sotto la giunta Soru, non è ancora stato completato e per questo le operazioni vanno a rilento. ‹‹Il percorso è stato avviato mesi fa - ha precisato Ruggeri - con l’attuale assessore regionale all’Urbanistica Gabriele Asunis, allora dirigente del settore e crediamo che a breve si possa chiudere la pratica. Prima di riprendere la produzione del sale occorrerà poi stilare un disciplinare al quale dovrà attenersi il privato che si aggiudicherà l’attività: lo Stato bilancerà dei fondi per la messa a norma dell’area, ma la gestione non potrà prescindere da rigidi paletti: è impensabile che si riavvii la produzione senza tener conto dell’importanza ambientale del sito in cui si va ad operare››.
Pa.So.