Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Polemica in Corso? No

Fonte: L'Unione Sarda
11 settembre 2015

I lavori fanno calare gli affari ma tutti pensano al futuro della strada

 

Niente auto: prove di dialogo tra negozi e locali


Il rumore, a tratti, è insopportabile. La polvere che si alza dal cantiere è fastidosa. Passeggiare nel Corso, “martoriato” dai lavori di rifacimento, non è piacevole. Ma, nessuno si lamenta: le polemiche dello scorso anno per gli interventi effettuati nella vicina via Sassari, da questi parti non hanno avuto eco. In tanti hanno visto le immagini del “corso Vittorio Emanuele che verrà”. Il futuro fa sognare.
IL DIBATTITO Magari, in questo periodo, si incassa meno. Ma, nella storica arteria cittadina, si discute solo sul futuro, su come “usare” il corso Vittorio Emanuele quando saranno finiti i lavori. Consentire ancora il transito delle auto o pedonalizzare la strada? I fronti, apparentemente, sono contrapposti: da una parte i commercianti puntano sull'arrivo di clienti motorizzati, dall'altra i gestori dei locali vorrebbero piazzare i loro tavolini. Uno scontro solo apparente. «Sono contrario alla pedonalizzazione», esordisce Burkhard Von Prondzynski dell'Orso Babà (negozio di giocattoli), «perché la città non è ancora pronta: sarebbe bellissimo un centro pedonalizzato ma servono parcheggi esterni, mezzi pubblici efficienti».
IL CAMBIAMENTO Nessuno schieramento contrapposto. «Inizialmente», interviene l'ottico Francesco Zucca, «ero contrario alla pedonalizzazione. Ora, invece, sono convinto che possiamo cambiare abitudini, mettere da parte certi “vizi” del passato». Magari, si potrebbe pensare a qualche sperimentazione. «Per esempio», suggerisce Alfonso Bifulco (calzature), «si può iniziare con la pedonalizzazione nei giorni di weekend estivi. E noi potremmo anche cambiare orari per venire incontro alle esigenze di una nuova clientela».
I LOCALI Musisca per le orecchie dei gestori dei locali. «Pedonalizzazione, tavoli in strada: il Corso diventerà rock and roll», afferma Alessio Pirina che usa il “vocabolario” del suo locale, la Rock house. Le auto non piacciono neanche a Gabriele Acquas dell'Old square. «Meglio vedere bambini in strada che le gare dei buzzurri cagliaritani». Il futuro lo fa sorridere. «Il Corso diventerà bellissimo, per noi è un'occasione irripetibile». A patto che le auto siano bandite. «Noi», racconta Massimo Ghiani del ristorante La damigiana, «abbiamo raccolto trecento firme proprio per chiederne la pedonalizzazione». Ma non sarà una seconda Marina dove i locali lavorano ma qualche abitante del quartiere storico si lamenta per il chiasso provocato dalla movida. «Perché noi vogliamo lavorare ma consideriamo altrettanto importanti le esigenze dei residenti».
Marcello Cocco