Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Protesta ad oltranza»

Fonte: L'Unione Sarda
18 settembre 2015

COMUNE. La vertenza dei 1.500 dipendenti, lunedì il caso dal prefetto

I sindacati: subito i compensi della produttività

La protesta non è fuori dal Palazzo: questa volta il Comune se li ritrova in casa, 1500 dipendenti contro. E gli addetti alla gestione dell'aula consiliare hanno già dato un assaggio di quel che succederà se incroceranno le braccia: martedì hanno abbandonato il Consiglio a fine turno, a seduta ancora in corso, creando problemi per la verbalizzazione e le votazioni. Una rivolta iniziata in sordina, con una serie di assemblee convocate dall'inizio di settembre sui posti di lavoro per sondare il malumore dentro i singoli uffici. E ce n'è eccome, in ogni stanza dell'edificio di via Roma, tanto che lo stato di agitazione andrà avanti ad oltranza finché non si arriverà a una soluzione dei problemi che riguardano tutte le categorie dei lavoratori del Municipio: tecnici, istruttori, assistenti sociali, corpo di polizia, lavoratori degli asili nido, addetti agli sportelli, custodi. Tutti all'interno della stessa vertenza, alimentata da un braccio di ferro con l'amministrazione sui compensi della produttività, congelata dal 2014, sulla mobilità interna e sulle relazioni sindacali. In più, non trascurabile, un contratto che non vede un rinnovo dal 2009.
L'INCONTRO DECISIVO Sono giorni frenetici per i sindacati, che anche ieri si sono riuniti per fare il punto, alla luce dell'apertura del sindaco nell'ultimo Consiglio comunale (sul pagamento della produttività, che potrebbe esserci già nella busta paga di ottobre) e in vista dell'incontro col prefetto fissato per lunedì alle 11. «Da lì si deciderà la sorte della vertenza», spiega Nicola Cabras, presidente Rsu. «Ma ci auguriamo che l'amministrazione ci contatti prima: solo mettendo nero su bianco tutti i punti risolveremo i problemi, a partire dalla produttività, congelata arbitrariamente dal dirigente».
PRODUTTIVITÀ In ballo, all'anno, circa «770mila euro» da dividere fra tutti i 1500 dipendenti. «Non sono cifre che risolveranno i problemi dei lavoratori - assicura Gesuino Uras, Cgil, «ma aiutano molti che, con lo stipendio di 1200-1300 euro, non riescono ad arrivare alla terza settimana del mese».
CONTRATTAZIONE All'origine c'è «l'assenza di relazioni sindacali», dice Paola Sarigu, Cisl Fp: «Non esistono più, e la controparte non rispetta gli accordi, decidendo unilateralmente sul personale: tuttavia noi stiamo facendo il possibile per non far pesare sui cittadini i nostri problemi». Garantendo, per esempio, ricorda Piergiorgio Quartu della Uil-Fpl, «tutti i servizi essenziali e alla cittadinanza, esclusi dall'astensione dallo straordinario». Anche sulla mobilità interna il regolamento resta lettera morta e «si procede - denuncia Natalino Loddo, coordinatore Rsu della Uil-Fpl - con trasferimenti d'ufficio in nome dell'anticorruzione, come è stato fatto con chi lavora all'autoparco». Insomma: «I problemi ci sono in tutti i settori - concludono i sindacati - e vogliamo che si risolvano con tavoli ad hoc». Aria di sciopero? Lunedì si vedrà.
Carla Raggio