«Interveniamo quasi tutti i giorni. L'emergenza è continua. Cerchiamo di parlare con le persone, proviamo a farle ragionale. Non sempre ci riusciamo». Gli agenti della Polizia municipale in via Nazario Sauro sono di casa. Gli impiegati degli uffici comunali Patrimonio e Servizi sociali si rivolgono ai vigili urbani quando ci sono situazioni pericolose. Ieri, per gran parte della mattina, erano in quattro a difendere i dipendenti.
Urla, minacce e insulti sono all'ordine del giorno. Solo quando il livello sale si afferra il telefono cellulare per chiamare le forze dell'ordine. «Sappiamo di avere di fronte persone con problemi, anche se c'è chi cerca di approfittarne», dicono i vigili urbani. «Spesso però i disperati non capiscono che impiegati e funzionari hanno le mani legate. Anche gli assistenti sociali non possono dare risposte concrete a tutti. E alla fine anche noi, davanti a chi esagera pesantemente, dobbiamo per forza applicare la legge».
Chi è disperato, dalle parti degli uffici di via Nazario Sauro, si trasforma spesso in violento. In questi uffici si assegnano le case comunali, si discute di sussidi, si chiede un appuntamento all'assistente sociale (che a volte ha una lista d'attesa di due settimane). «Intanto il Comune dà case e soldi ai migranti e non pensa a noi cagliaritani», è la frase che rimbomba spesso negli uffici. Spiegare che si tratta di finanziamenti europei destinati all'emergenza dell'accoglienza dei profughi serve a poco. (m. v.)