CASTELLO. Sostituzione dei quattro impianti, l'appalto entro gennaio
Scelta obbligata, decisione inevitabile. Per i quattro ascensori che garantiscono - guasti permettendo - l'accesso pedonale al quartiere di Castello ci sarà ancora una volta una cura provvisoria. In attesa della terapia d'urto che li manderà a riposo definitivamente per poi sostituirli con nuovi e ben più moderni impianti.
LA SCELTA In occasione del collaudo della prima cabina di viale Regina Elena, quella vicina alla passeggiata coperta del Bastione, l'Amministrazione comunale ha deciso di far partire la revisione generale anche degli altri tre ascensori. «I tempi del bando per la messa in posa delle nuove strutture - spiega l'assessore alla Viabilità e mobilità, Mauro Coni - avrebbero costretto la città a ulteriori disagi rispetto a quelli che già sta sooportando e abbiamo creduto opportuno sistemare gli attuali ascensori chiusi da tempo e che ancora una volta, quest'estate, hanno creato parecchi problemi ai residenti di Castello e ai turisti».
I PRIGIONIERI Croceristi più volte sono rimasti rimasti intrappolati nella cabina di viale Regina Elena, prigionieri del caldo atroce anche per quaranta, lunghi minuti, in impianti esposti al sole e privi di aria condizionata.
I MOTORI Sgangherati, obsoleti, dalla fermata sin troppo facile, per i quattro ascensori sarà vita breve. Almeno così sperano gli abitanti di Castello costretti da parecchie settimane, ormai, a sobbarcarsi le salite a piedi per raggiungere le proprie abitazioni dopo aver lasciato le auto nei parcheggi di viale regina Elena. «Entro gennaio, salvo problemi dell'ultima ora - promette Coni - dovrebbe partire la gara d'appalto per i nuovi ascensori. Saranno impianti meno pesanti e dunque visivamente meno impattanti e certamente ben più moderni, dotati di doppia cabina e dell'impianto dell'aria condizionata». Il costo? Un milione e mezzo di euro.
I COSTI Spesa tutto sommato contenuta rispetto allo sperpero di denaro dovuto alle manutenzioni straordinarie degli attuali ascensori che sin da subito avevano creato parecchi problemi per via di quei motori capaci di andare in tilt troppo spesso per il surriscaldamento. «Per i quattro impianti - ricorda l'assessore alla Mobilità - spendiamo circa centottantamila euro l'anno, a cui bisogna aggiungere il costo dei pezzi di ricambio». La somma: dalle duecento alle 220 mila euro.
Andrea Piras