Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Acqua, Abbanoa sotto accusa

Fonte: L'Unione Sarda
18 marzo 2009

Mozione di alcuni consiglieri comunali: «Cagliari è azionista di riferimento, faccia sentire la sua voce»

In media 4 mesi di attesa per allacci e volture

In bilancio iscritti crediti per 450 milioni. Problemi per l'emissione delle fatture ai 750 mila utenti sardi.
A Cagliari va forse peggio che da altre parti. Tre anni dopo il varo definitivo di Abbanoa (nata dalla fusione tra Esaf, Govossai, Siinos e Sim, il primo ente regionale, gli altri gestori a Nuoro, Sassari e Cagliari), la qualità del servizio erogato ai cittadini per quel che riguarda fornitura d'acqua e depurazione è ancora lontano da livelli accettabili. Né si intravedono schiarite nel rapporto conflittuale tra la nuova dirigenza e le maestranze, soprattutto quelle provenienti dall'Esaf. Tanto che in troppi arrivano a rimpiangere la vecchia gestione e il Consiglio comunale è chiamato a esaminare una mozione, primo firmatario Claudio Tumatis (del gruppo Cagliari con Emilio Floris), che impegna il sindaco a intervenire per richiamare i vertici aziendali a una corretta gestione della società.
I PROBLEMI A classificare come emergenziale lo stato dei rapporti tra utenti e Abbanoa basterebbe citare le centinaia di telefonate di protesta che ogni giorno intasano i centralini degli uffici. Senza scordare la certezza che ancora oggi l'ente (di cui il Comune di Cagliari è azionista di riferimento, con il 18 per cento del pacchetto in suo possesso) non è in grado di rispettare i tempi previsti dalla Carta dei servizi con riferimento alla trasmissione dei preventivi di allaccio, alla disattivazione e riattivazione di utenze già predisposte alla fornitura.
I TEMPI Per quel che riguarda Cagliari gli esempi sono presto fatti: i vecchi gestori (Sim ed Esaf) impiegavano mediamente sette giorni per allacci idrici e fognari nuovi e uno solo per le semplici volture da vecchia a nuova intestazione. Oggi i tempi si sono allungati a dismisura: Abbanoa impiega (mediamente) circa quattro mesi per allacci ex novo e tre per la gestione della pratica di voltura.
CREDITI NON FATTURATI Un altro problema di dimensioni non trascurabili è legato alla difficoltà nella gestione della fatturazione delle oltre 750 mila utenze oggi in capo ad Abbanoa: nei soli primi due anni di gestione, infatti, la nuova società ha accumulato un credito in bilancio per mancati incassi che è quantificabile in 450 milioni di euro.
LE TENSIONI Una parte non trascurabile nella difficoltà di gestione che il nuovo ente incontra quotidianamente sulla sua strada è legata al pessimo stato delle relazioni tra la dirigenza e il personale ex Esaf (circa 450 delle 1330 unità lavorative complessive), che lamenta inquadramenti al ribasso, modifiche unilaterali dell'orario di lavoro, demansionamenti, mancata corresponsione di straordinari e mancata concessione di permessi per visite mediche. Una situazione di evidente tensione che si ripercuote in una crescita di disservizi nei confronti degli utenti che affollano sportelli, uffici e centralini, senza scordare la pioggia di ricorsi che si è abbattuta sulle fatturazioni che fin qui l'ente è riuscita a far arrivare nelle case degli utenti.
LA REPLICA «Abbanoa ha ereditato situazioni di gestione che sono rappresentate dai dati di bilancio - fanno sapere dall'ente gestore del servizio idrico e di depurazione - e anche i cosiddetti parametri di efficienza si possono valutare nel confronto tra le precedenti gestioni e quella di Abbanoa. E saranno certificati nel bilancio che presto sarà presentato agli azionisti». Contestato il dato delle 1330 buste paga erogate ogni mese dall'ente: «È un numero che non tiene conto delle 600 unità lavorative indirette, che vanno comunque aggiunte - si fa notare - questo nonostante il piano d'ambito preveda un totale massimo di 1390 dipendenti». Per quel che riguarda la Carta dei servizi, poi, sarebbe stata la stessa Abbanoa a volerla e ad attuarla dal gennaio 2008. «Da circa sei mesi la procedura d'allaccio è stata modificata e velocizzata in modo che sia possibile fare allacci immediati (senza preventivo) con il saldo dei costi addebitato nelle bollette - dicono ancora dagli uffici - respingiamo anche l'accusa di presunta rigidità dell'organizzazione del lavoro: tutto è stato definito con le organizzazioni sindacali regionali».
ANTHONY MURONI

18/03/2009