SAN MICHELE.
La Giunta sta per approvare la perizia per nuovi interventi
Castello cerrado, qué pena . «Che peccato», gli spagnoli arrivano fin lassù, trovano pure l'ascensore che funziona e poi ecco rete e cartello: “vietato l'accesso alle persone non autorizzate”. Cagliari dall'alto, la visuale è a 360 gradi dal colle di San Michele: il parco è curatissimo, beccare un cestino che trabocca è impossibile. Dentro il castello, invece, le “persone autorizzate” non si vedono da mesi, tutto sbarrato dal 16 ottobre del 2014 per consentire gli interventi di restauro. I lavori erano stati aggiudicati qualche mese prima, la consegna risale al 21 ottobre. Il pannello del cantiere informa: riapertura il 19 aprile di quest'anno.
RESTAURO LENTO La storia si ripete, aspettando una riapertura-bis. Si chiedono perché i consiglieri del Psd'Az Gianni Chessa e Roberto Porrà, che hanno presentato un'interrogazione. «I lavori stanno andando a rilento», dice Porrà. «Si rincorre così tanto la cultura - commenta Chessa - e alla fine non sappiamo valorizzare i nostri tesori. In questo caso stiamo parlando di uno dei simboli più preziosi della città. Un sito di quell'importanza richiede una cura differente, non possiamo permetterci di tenerlo chiuso».
CULTURA OFF-LIMITS La fortezza dalle tante vite, sotto tutela della Soprintendenza, risale al XII secolo. Da roccaforte della città di Santa Igia, passando per lazzaretto, fino al restauro avviato negli anni Novanta: proprio a questi interventi è dedicato un volume del 1995 “Il castello ritrovato”. Ritrovato, sì, ma perso di nuovo. Nel 2001 è diventato centro dell'arte polivalente, in mano al Consorzio Camù, che lo gestisce attraverso la società partner Sirai. Poi ha iniziato a piovere dentro, il soffitto era danneggiato e si è deciso di intervenire.
MISTERO SVELATO È stata Luisa Anna Marras, assessore ai Lavori pubblici, a spiegare ieri in Consiglio: «Durante il rifacimento delle coperture e del sistema di deflusso delle acque è venuto fuori che i pavimenti sono marci. I lavori sono terminati a luglio, in Giunta stiamo per approvare una perizia per un ulteriore intervento».
IL PARCO Il colle resterà bello a metà ancora per un po'. La consolazione è che nel parco la cura è maniacale. Pure il profumo per ambienti hanno messo dentro l'ascensore, gli addetti della cooperativa Santo Stefano che si occupa della manutenzione e gestisce il bar e il ristorante. «Dopo due anni di chiusura dei locali, lo scorso settembre sono stati riaperti al pubblico», dice Stefano Ulleri, presidente della coop. E il degrado si ferma nella piazzola del parcheggio davanti ai cancelli.
Mariangela Lampis