LAVORI PUBBLICI.
Obiettivo: convogliare l'acqua piovana verso il canale di Terramaini
Vasconi sotterranei, griglie nelle strade e nuove condutture
Trivelle, camion, ruspe, sezioni di condutture idriche grandi come monolocali: a Pirri fervono i lavori per evitare che in futuro si verifichino altri terribili allagamenti. In campo uomini, mezzi e milioni di euro, tanti milioni: oltre i 4,5 già impegnati dal Comune, 30 ne sono stanziati di recente dal Consiglio dei Ministri, e saranno utilizzati per il completamento del sistema di raccolta delle acque meteoriche (in tutta la città, ma una grossa fetta sarà destinata alla frazione).
DOVE Quattro i fronti su cui si lavora attualmente: via Stamira, a monte delle torri di Monreale, dove è stato quasi completato un vascone da ottomila metri cubi, via Socrate, a valle delle torri, dove la strada è chiusa e il traffico è deviato in via Platone perché sono iniziati i lavori per l'opera gemella (2 milioni e mezzo in tutto), via Caracalla, dove tra Natale e Capodanno resterà chiusa la stazione della metropolitana di superficie per consentire la realizzazione di un collettore (il C70) in grado di canalizzare grandi quantità d'acqua (un milione di euro), e nel tratto via Balilla-piazza Italia, dove si farà altrettanto (un altro milione).
SBARRAMENTI A Pirri, tutte le strade dell'acqua portano al canale di Terramaini, solo che negli anni quelle strade sono state ostruite, tappate, ostacolate dal cemento di un'attività edilizia non pianificata. Via Ampere, per esempio, scorre sopra quello che anticamente era un arrìu , uno dei tanti affluenti del Terramaini. Aggiungiamoci che i pluviali di 70 edifici su 100 scaricavano le acque bianche nelle stesse strette condotte della rete fognaria. I risultati si sono visti negli anni scorsi: in occasione di acquazzoni particolarmente violenti (quelli che ora è di moda chiamare “bombe d'acqua”), le fogne tracimavano e buona parte della frazione si allagava. In alcune case, nella tragica alluvione del 2008, l'acqua ha raggiunto il livello di un metro e mezzo: per molti i mobili gonfi, le pareti ammuffite e i debiti contratti per ristrutturare sono qualcosa di più di un lontano ricordo, e c'è chi ha preferito vendere e andare a vivere altrove.
LA COMMISSIONE L'amministrazione comunale in carica ha fatto della lotta al dissesto idrogeologico una delle sue priorità. La settimana scorsa la commissione Servizi tecnologici ha visitato i cantieri. «Quando si parla di dissesto idrogeologico le prime immagini che ci vengono in mente sono quelle delle alluvioni a Pirri e le emergenze che abbiamo dovuto affrontare per limitare i danni dell'acqua», racconta il presidente della Commissione Fabrizio Marcello. «Le zone maggiormente colpite dagli allagamenti sono state la zona di via Balilla, la zona di piazza Italia e via Ampere e infine quella tra via Dolianova e via Mara, dove c'è il centro commerciale Auchan».
LA CONCA L'obiettivo dei massicci investimenti effettuati è intercettare le enormi quantità d'acqua che, in caso di piogge abbondanti, si raccolgono in quella conca naturale in cui confluiscono le acque che scorrono dai pendii di Monte Claro, del colle San Michele, da Su Planu e da Barracca Manna: a questo servono le grandi griglie. L'acqua che arriva da Su Planu, spiega Marcello, avrà a sua disposizione le due grandi cisterne di via Stamira e via Socrate, ottomila metri cubi l'una. Da lì, le nuove condutture, a sezione rettangolare, enormi, porteranno direttamente al canale di Terramaini. Lungo il quale sono previste delle ulteriori aree di raccolta, «come dei laghetti temporanei destinate a consentire lo smaltimento dell'acqua piovana impedendo l'innalzamento di livello del Terramaini».
COLLETTORE Il presidente della Commissione sottolinea l'importanza dei lavori sul collettore 38: «Ha uno sviluppo di 2,8 chilometri - racconta - e drena un'area di notevole estensione (circa 3,7 chilometri quadrati) raggiungendo i limiti del bacino idrografico e alcune delle aree maggiormente critiche, come via Su Planu, via Balilla fino a confluire in piazza Italia. Da lì giunge al canale di Terramaini seguendo un percorso che in passato era quello di un'affluente del rio Terramaini». Insomma, si restituiscono all'acqua le sue vecchie strade.
STAZIONE DELLA METRO I lavori sul collettore C70 avranno ricadute sensibile per la vita quotidiana di tanti pirresi perché le condotte passano sotto la stazione di via Caracalla e sarà necessario smontare le infrastrutture della stazione della metropolitana per poter operare. «Tuttavia - conclude Fabrizio Marcello - i lavori saranno fatti nel periodo di minore affluenza, tra Natale e Capodanno, e il servizio verrà comunque sostituito da apposite linee per garantire ai cittadini piena possibilità di spostamento».
Marco Noce