VIALE SANT'IGNAZIO.
Li chiamano invisibili , invece si vedono benissimo: a patto di sapere a quale indirizzo recarsi e di averne voglia. Ce l'hanno, senz'altro, i volontari che danno una mano in viale Sant'Ignazio 88, che da dieci anni è l'indirizzo del Centro comunale di solidarietà “Giovanni Paolo II”. Lì, nel servizio che ha preso il posto della casa di riposo “Vittorio Emanuele II” trasferita a Terramaini, si assiste chi non ce la fa ad avere una vita normale, a mettere insieme un pranzo o una cena, a chi fugge da guerre o carestie e si ritrova straniero e vagabondo.
LA RICORRENZA Si è celebrato, il decimo compleanno del Centro, ieri mattina durante una cerimonia che ha unito tutti: il Comune (con il sindaco Massimo Zedda nel ruolo di padrone di casa), l'arcivescovo monsignor Arrigo Miglio, l'assessore alle Politiche sociali Luigi Minerba e il direttore della Caritas diocesana, don Marco Lai. Con loro, i volontari di Donne al traguardo, l'Aquilone, frati Cappuccini e Opera speciale Federico Ozanam.
L'ASSISTENZA Che cosa si fa, nel Centro comunale? Si pasteggia alla mensa gestita dalla Caritas: nel 2006 preparò ottantamila pasti l'anno, ora sono duecentomila (d'estate ha inciso anche l'emergenza-profughi). Il Centro è la base dell'assistenza di strada ai senzatetto, dell'ospitalità a detenuti in permesso (cinquecento fino a oggi) che lì hanno soggiornato con le famiglie, degli accessi in emergenza per pazienti psichiatrici o ex tossicodipendenti, del Centro ascolto, dello sportello indigenti e del servizio legale. E di tutto il resto, ad esempio l'ambulatorio polispecialistico e il Centro diocesano di assistenza. Una cittadella della solidarietà, insomma.
IL SINDACO «I Comuni tagliano le spese», ha tenuto a dire Massimo Zedda, «e lo facciamo anche noi, aumentando però gli stanziamenti per il sociale». Nel 2005, conferma l'assessore Minerba, furono spesi 190 mila euro, contro i settecentomila di quest'anno (inclusi i fondi regionali per le estreme povertà).
L'ARCIVESCOVO «Centri come questo», ha commentato Miglio, «disegnano la fisionomia della città. Qui non si dà o si riceve: qui si dà e si riceve, c'è uno scambio di culture e di umanità. Vorrei che venissero a visitarlo le scolaresche». Tra l'altro, proprio ieri è stata inaugurata una mostra delle foto di bellezze naturali dell'Isola scattate da due volontari: Enrico Albiani e Riccardo Crespi.
IL SUCCESSO Nel Centro, ricorda don Lai, «durante l'emergenza-profughi sono stati preparati 1.700 euro al giorno» grazie soprattutto ai volontari, che l'assessore Minerba ringrazia continuamente. Si rilancia, come assicura il sindaco: «Perché dalla crisi, proprio come dall'odio, possiamo uscire soltanto tutti insieme».
Luigi Almiento