«Apprendo dai quotidiani di essere indagato per una vicenda alla quale sono assolutamente estraneo. Mi si accuserebbe di aver aperto una cassetta di sicurezza che non sarebbe mai stata aperta». Il coordinatore di Forza Italia Ugo Cappellacci commenta così la sua iscrizione nel registro degli indagati del pm Emanuele Secci in un fascicolo-stralcio legato a quello che ha portato l'europarlamentare Salvatore e Cicu e altre 16 persone davanti al gup per un presunto riciclaggio di soldi della Camorra.
«Ho sempre operato nel rispetto della legge» ha detto Cappellacci, «altre volte sono stato indagato e sempre assolto con formula ampia». La fiducia nella magistratura è massima: «Nessuno deve sottrarsi al dovere di essere sottoposto a verifiche sulla correttezza del proprio comportamento e, come sempre, lo farò. Sono sereno ma non posso non rilevare che ancora una volta vengo a sapere dai giornali di accuse infamanti nei miei confronti basate su fatti dei quali è già dimostrata l'insussistenza».
Secondo la ricostruzione degli inquirenti Cappellacci avrebbe aperto una cassetta di sicurezza su richiesta degli altri indagati. Un'operazione irregolare per la Procura, che risale al 2003, per questo il procedimento si avvia verso l'archiviazione per prescrizione. «L'esposizione mediatica», per Cappellacci, «è già una pena ingiusta e subdola, inflitta senza il giudizio di un tribunale, mentre per tutte le vicende nelle quali sono stato assolto non ho mai visto una parola di scuse. Andrò avanti a testa alta, battersi per la legalità e la giustizia significa anche questo». (v. n.)