Tar. Ritornano in vigore le autorizzazioni rilasciate dal Comune ai progetti dell'azienda
Accolti i ricorsi contro le decisioni della Soprintendenza
La sentenza del Tar pubblicata ieri potrebbe essere l'ultimo round combattuto nelle aule del tribunale amministrativo sulla lunga vicenda che ha riguardato il colle di Tuvixeddu e Tuvumannu.
Coimpresa vince anche l'ultimo round: due sentenze del Tar hanno cancellato i provvedimenti del soprintendente ai Beni architettonici e paesaggistici che, nel 2008, aveva annullato le autorizzazioni paesaggistiche rilasciate dal comune di Cagliari per due progetti residenziali a Tuvixeddu. Il tribunale amministrativo ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati dell'impresa: le autorizzazioni del Comune riacquistano così valore e l'amministrazione potrà rilasciare le concessioni edilizie sugli ultimi lotti ancora bloccati sul tormentato colle.
LA BATTAGLIA A meno di clamorosi colpi di scena la partita giudiziaria su Tuvixeddu, disputata nelle aule del Tar, è giunta così alla conclusione. L'ultimo atto è stato sancito con le due sentenze arrivate sabato nella camera di consiglio della seconda sezione presieduta dal giudice Rosanna Panunzio (affiancata da Francesco Scano e Antonio Plaisant). I ricorsi presentato dagli avvocati di Nuova iniziative Coimpresa, Pietro Corda e Antonello Rossi, sono stati accolti in pieno. Smontata la principale tesi su cui si basava l'annullamento delle autorizzazioni rilasciate dal Comune nell'agosto 2008, arrivato un mese dopo con firma del responsabile Fausto Martino: la Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici sosteneva di non aver ricevuto l'autorizzazione paesaggistica “madre” (la 3015 rilasciata dalla Regione nel '99). Per questo aveva bloccato il via libera paesaggistico del Comune su due interventi di Coimpresa nell'area di Tuvixeddu e Tuvumannu. Un intervento residenziale in prossimità di via Codroipo, l'altro vicino a via Is Maglias per il progetto “quartiere giardino”.
LA SENTENZA Nelle diciannove pagine di entrambe le sentenze si dà invece per certo che la Soprintendenza fosse in possesso dell'autorizzazione paesaggistica del '99 perché aveva partecipato (come confermato dai verbali) a diverse conferenze di servizio sul progetto dove si è discusso (e anche espresso parere favorevole) del nulla osta 3015 del 1999. Insomma la Soprintendenza non aveva avanzato dubbi prima e dunque non avrebbe potuto annullare otto anni dopo le autorizzazioni comunali che aveva ricevuto una sub delega, basata proprio sul documento principale del '99. Inoltre nelle due sentenze vengono accolte le eccezioni dei legali dell'impresa su alcuni vizi di forma dei provvedimenti adottati nel 2008 dalla soprintendenza.
CONCESSIONI EDILIZIE Dunque le autorizzazioni rilasciate dal Comune per i due progetti rientrano in vigore. Questo apre la porta al passaggio successivo: il rilascio delle concessioni edilizie. Da quel momento Coimpresa potrà aprire i cantieri anche sugli ultimi due lotti nell'area di Tuvixeddu. «Speriamo di aver detto definitivamente la parola fine alle questioni legali su questa tormentata vicenda», ha detto l'avvocato Antonello Rossi. L'ultimo round ha visto vincitore anche il Comune, accanto all'impresa, mentre è stata sconfitta anche la Regione che si era opposta al ricorso presentato da Nuova iniziative Coimpresa.
SILITTATA A febbraio si era svolta la precedente udienza che si era chiusa nel giro di una manciata di minuti: l'avvocatura di Stato (in rappresentanza della Soprintendenza) aveva presentato una memoria scritta contestata però dagli avvocati di Coimpresa che l'avevano ritenuta fuori tempo massimo. Entrambe le parti erano state concordi sulla volontà di saltare la discussione e arrivare rapidamente ad una decisione di merito. Ieri con la pubblicazione delle due sentenze è arrivato il verdetto definitivo.
MATTEO VERCELLI
21/04/2009