Dei Cammini è, di sicuro, quello storicamente più antico e rodato. Da oltre tre secoli e mezzo i passi dei pellegrini accompagnano Sant'Efisio dalla sua chiesa stampacina fino a Nora per poi riportarlo a Cagliari.
«Cagliari sta lavorando con impegno perché i passi dietro Sant'Efisio diventino quanto prima il suo Cammino», dice Marzia Cilloccu, fresco assessore al Turismo del Comune di Cagliari.
«Perché questo avvenga, e parlo di tutte le infrastrutture indispensabili, dalla segnaletica alla sicurezza, occorre dare attuazione al protocollo d'intesa con le quattro amministrazioni coinvolte nel cammino (Capoterra, Sarroch. Villa San Pietro e Pula) in piena sintonia con la Soprintendenza di Cagliari e l'insostituibile sostegno e collaborazione con l'Arciconfraternita del Gonfalone».
Se oggi il cammino è perfettamente agibile nei quattro giorni della festa, l'obiettivo è la sua perfetta fruizione lungo tutto l'anno. «Non stiamo parlando di investimenti faraonici. Già oggi il pellegrino può contare su un sistema di accoglienza e di ospitalità da Cagliari a Nora. Si tratta adesso di mettere in sicurezza il percorso, di installare la segnaletica e tutto l'apparato di informazione sui siti e sulle ricchezze artistiche ma anche eno-gastronomiche presenti nel Cammino».
A dare un ulteriore sigillo a questa operazione è l'attesa del riconoscimento da parte dell'Unesco «al rito di scioglimento del voto al Santo e alla sua festa», tiene a precisare Marzia Cilloccu.
«Non azzardiamo previsioni sui tempi nei quali arriverà l'inserimento di Sant'Efisio nel novero del patrimonio immateriale dell'umanità. Ma di sicuro sarà un valore aggiunto di straordinaria efficacia per il cammino e per tutto il movimento turistico».