Residenti e negozianti scontenti. L'assessora Marras: «Cambieremo»
Rione con scarse vie d'accesso e pochi parcheggi
In questi mesi muoversi con l'auto a Villanova significa avere a che fare con nuovi sensi di marcia, strade chiuse, lunghi giri per entrare e uscire dal quartiere, parcheggi «inesistenti» perché pochi e sempre occupati, veicoli in doppia fila e sui marciapiedi, meno clienti e turisti. Insomma, «un macello» o «un delirio»: due definizioni di altrettanti residenti (Alessandra Marrone) e commercianti (Francesco Loi) che danno l'idea di quale sia in questo rione cittadino l'idea dei lavori che, in corso da due anni in piazza Garibaldi, condizionano anche la mobilità e gli affari. Il cantiere serve a ridare smalto a uno dei salotti cagliaritani, però mette sotto pressione i nervi di chi vive intorno.
RUSPE E CAMION Ieri a metà mattina erano in azione quattro operai per sventrare la vecchia pavimentazione all'altezza di via Bosa, chiusa per l'esecuzione del cantiere: dalla fine di via Bacaredda, sulla destra, era una delle principali vie di accesso al quartiere. Squadra all'apparenza risicata per una mole di lavoro corposa e per tener fede a quanto assicurato lo scorso autunno da un esponente della Giunta Zedda: «Tutto sarà pronto per febbraio o marzo». Siamo a giugno, poco pare essere cambiato.
VIABILITÀ «La situazione è al collasso», sostiene Massimo Loriga, comproprietario della “Loriga Fumetti” in via Bosa, «i parcheggi sono stati ridotti e molte persone non riescono più a raggiungerci. I lavori in realtà sarebbero dovuti terminare lo scorso novembre, ora anche i turisti che arrivavano da via Garibaldi sono spariti. Vedono che tutto è chiuso e tornano indietro». In vista di una completa pedonalizzazione dell'area, al momento si può entrare da via Tempio e uscire da via Ozieri. Via Macomer è a senso unico per chi va verso via Bosa, mentre da via XXIV maggio non si può più uscire in piazza Garibaldi ma si deve fare inversione di marcia e tornare indietro. Così «faccio il giro con l'auto due o tre volte per trovare un buco», sottolinea Giampaolo Porcedda, pensionato, «anche perché spesso i posti sono occupati dai mezzi di chi non vive qui. Sono costretto a passare dal mercato di San Benedetto e poi in via Manzoni».
«UN MACELLO» Per fortuna «la scuola è finita», sottolinea la fisioterapista Alessandra Marrone che, per trovare un posto, impiega «anche mezz'ora. Via Tempio è l'unico ingresso e per uscire c'è solo via Ozieri, spesso bloccata dai veicoli in doppia fila. Un macello». Risultato: «Il più delle volte vado a piedi». Come il pensionato Giancarlo Garau il quale, buste della spesa in mano, osserva la recinzione della piazza e si chiede se valesse la pena «farla così grande» e non bastasse renderla solo «più funzionale». La situazione «è pessima: abito in via Alghero e non ci sono parcheggi. Quelli per residenti spesso sono occupati da altri». Scontenti anche i commercianti: per Salvatore Piras, titolare della tabaccheria al civico 36 della piazza, «è una tragedia, non vedo l'ora che finiscano. La situazione è molto peggiorata, quasi non ho più clienti». Francesco Loi del Cover Store all'inizio di via Garibaldi conferma il «calo di movimento e fatturato. Si lavorava bene, poi per i clienti è diventato un delirio. Mancano spazi per la sosta, è un disastro venire qui. E io sono per le aree pedonali e le bici».
IL COMUNE Ma Luisa Anna Marras, assessora comunale alla Mobilità, predica calma: l'amministrazione va verso «una revisione di tutta la viabilità della zona», dice, e «con la pedonalizzazione ci saranno inevitabili conseguenze». Non per forza negative: «Certo, i parcheggi diminuiranno. Ma la chiusura alle auto serve anche a concedere il suolo pubblico alle attività commerciali». Del resto i risultati di via Manno e via Garibaldi sono sotto gli occhi di tutti. «Cercheremo una soluzione condivisa. Sono al lavoro anche le commissioni, poi faremo una sintesi. Vivere in centro comporta qualche sacrificio, ma i lavori sono a buon punto. Il grosso è fatto».
Andrea Manunza