Rassegna Stampa

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Cagliari, una vita sullo skate. “Ora chiediamo una pista in città”

Fonte: web sardiniapost.it
26 giugno 2017

 

Il più giovane è Sebastian, cappellino rosso in testa e sguardo sveglio: arriva all’appuntamento con qualche minuto di ritardo, saluta tutti con un pugno sulle nocche e prende posto insieme agli altri sulla terrazza del Lazzaretto, nello sfondo il Golfo di Cagliari. Con i suoi sette anni Sebastian Cera è il più piccolo degli skaters che qualche settimana fa si sono incontrati al centro culturale di Sant’Elia per costituire il Comitato Skate Park Casteddu: hanno già raccolto oltre mille firme per chiedere al Comune di costruire una pista dove tutti, principianti e professionisti, adulti e bambini, possano allenarsi o semplicemente divertirsi in sicurezza. L’incontro è stato convocato da Gianluca Lai, skater da oltre trent’anni e proprietario del negozio Wipe Out in via Mameli, da Alberto Dal Piano, personal trainer di skate e surf, e da Raffaele Onnis, consigliere comunale dei Riformatori sardi. “Una grande città a vocazione turistica e sportiva come Cagliari non ha uno skate park – sottolineano gli organizzatori dell’incontro – e questo nonostante skate e surf siano sport molto amati e praticati da centinaia di cagliaritani”.

La vecchia struttura di via Rockefeller, costruita nel 2004 quando era sindaco Emilio Floris, è stata demolita pochi mesi fa e comunque non è mai stata a norma: in tanti la usavano nonostante i rischi per la sicurezza: “Io stesso, che pure non sono un principiante, mi sono infortunato lì più volte – spiega Gianluca Lai – e come me tanti altri: dopo la sua costruzione non è mai stato fatto il collaudo e la stessa amministrazione che l’ha realizzata non l’ha mai resa agibile”. Troppo oneroso sistemare la struttura, e così l’amministrazione guidata dal sindaco Zedda di recente ha deciso di buttarla giù.

Attualmente chi vuole andare in skate è costretto a spostarsi a Dolianova, Assemini, Uta, Guspini o altri piccoli comuni che hanno spazi adatti. Oppure arrangiarsi in città, nei marciapiedi e nelle piazze, con tutte le polemiche che questo comporta. Lo sa bene Nicola Ciabatti, 22 anni, figlio del più famoso Antonello campione nazionale di windsurf: “Ho iniziato ad appassionarmi di surf grazie a mio padre, avevo circa 6 anni – ci racconta – poi mi sono dedicato principalmente allo skate. Ero un grande frequentatore dello skatepark comunale di via Rockfeller e dopo la sua chiusura siamo stati costretti a spostarci lontano. Spesso per mancanza di tempo andiamo in piazza Giovanni o in altri grandi spazi cittadini ma in mezzo alle lamentele di molti che pensano siamo pericolosi e roviniamo gli arredi urbani”. Monumenti come il Bastione a parte, usare la tavola nelle strade e nelle piazze cittadine non è vietato, assicurano dal Comune: una struttura ad hoc e sicura, con rampe, ostacoli e un pavimento adatto sarebbe però l’ideale per chi pratica questo sport.

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L’amministrazione – leggi qui – ha in cantiere un nuovo skate park, già finanziato con 110 mila euro, ma il progetto, aggiudicato nel 2014 alla società cagliaritana Ser.Lu. Costruzioni, non piace a tutti: “Hanno pensato a una bowl – spiegano i promotori del Comitato – ma in uno spazio del genere possono allenarsi solo i professionisti. E tutti gli altri dove andranno?”. È preoccupato anche il padre di Sebastian, Morgan Cera, 40 anni, che con la cooperativa Lazzaretto 2000 ha in gestione il centro culturale di Sant’Elia: da due anni lui e suo figlio vanno assieme a skeitare, il piccolo già si lancia in rampe ed evoluzioni, lui si diverte facendo street; con la nuova struttura che il comune ha intenzione di costruire non potranno più allenarsi assieme. “Per noi l’aspetto più bello dello skateboarding è che unisce grandi e bambini – sottolinea Morgan Cera – genitori e figli, è l’unica attività che si può praticare gratuitamente e insieme, una sorta di passaggio spontaneo generazionale che coinvolge tantissime persone in città”. Tra di loro c’è anche Bizio Frau, oggi 43 anni, più volte campione nazionale di skate: “Mi sono allenato senza avere strutture professionali in città, mi chiedo se con spazi adeguati sarei potuto andare oltre, raggiungere livelli ancora più alti”. E poi gli altri campioni sardi come Andrea Rolesu (guarda il video), Francesco Pace e Gigi Sirigu, rappresentanti di una generazione di skaters che ha conquistato vetrine nazionali. “Abbiamo imparato tutti sullo skate park di via Rockfeller – ci dice Sirigu, cagliaritano di 33 anni, da 18 sulla tavola – adattandoci a uno spazio non idoneo, ora invece siamo costretti muoverci fuori città. Stare sullo skate, volare sulla rampa, chiudere il trick, la manovra, è un’emozione indescrivibile”.