Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Sperimentazione ok, ma con le idee chiare e senza ripensamenti»

Fonte: L'Unione Sarda
16 agosto 2017

 

 

La decisione di pedonalizzare una parte di via Roma non poteva non far discutere. Con favorevoli, contrari e scettici suddivisi quasi equamente. «Contribuirà sicuramente a valorizzare l'immagine di una Cagliari turistica, aperta e accogliente soprattutto per gli arrivi dal mare. La piazza sul mare come raccontata da David Herbert Lawrence nel suo Mare e Sardegna quasi un secolo fa, e pensata circa 80 anni dopo dal professor Giancarlo Deplano nel Piano quadro del centro storico».
Francesco Atzeri, ingegnere e urbanista, plaude alla decisione della Giunta Zedda, e osserva: «Indubbiamente le conseguenze sul traffico saranno importanti e impattanti per una cittadinanza che fa un uso molto assiduo del mezzo privato. Ma il buon funzionamento dei mezzi pubblici, che in città hanno raggiunto standard elevati, e l'incentivazione della mobilità alternativa, ad esempio la recente iniziativa dell'assessore Danilo Fadda, potranno essere d'aiuto».
Qualche perplessità la esprime Alan Batzella, architetto: «La sperimentazione urbana presenta sempre degli aspetti positivi e non sarò certo io a negarli. Tra l'altro, stiamo parlando di un punto molto importante della città. Mi chiedo, però, cosa ci facciamo con un nuovo spazio al sole. Nella parte centrale dell'area, dove adesso ci sono i parcheggi, vedrei una struttura in legno, coperta da rampicanti e, naturalmente, amovibile. I piemontesi quando hanno costruito i palazzi in via Roma hanno realizzato i porticati per proteggersi dal sole. Poi sono diventati gli spazi vitali dei pedoni, insomma, serve una struttura che crei ombra».
Il timore è che questo angolo di Cagliari finisca per trasformarsi in un “non luogo”: «Nel dopoguerra - ricorda Batzella - ai lati della banchina centrale c'erano dei grandi ficus, una sorta di tunnel naturale dove la gente poteva passeggiare e incontrarsi. Il fatto è che tra rotatorie e piste ciclabili i soli ad avere problemi sembrano solo i pedoni. Comunque mi piace pensare che, trattandosi di un esperimento, si possa poi intervenire per migliorare l'intero contesto. Al momento non mi risulta ci sia altro e questo mi preoccupa».
Quasi entusiasta Teresa Demontis, presidente dell'Ordine degli architetti della provincia: «Non posso che considerarlo un fatto positivo - dice - anche perché conferma l'orientamento delle politiche urbanistiche volto a rendere le città più vivibili, fruibili e, soprattutto, senza auto. Abbiamo assistito a delle contestazioni quando si è deciso di creare l'isola pedonale in via Manno e via Garibaldi. Ora che il terrore dell'eliminazione delle auto dal centro sta scomparendo, noto una maggiore disponibilità verso questo genere di iniziative. Certo, occorre cambiare le abitudini ma tutto sta nel cominciare un percorso e seguirlo senza tentennamenti».
Tornare indietro non si può. «I cambiamenti che coinvolgono una comunità non possono essere governati da un'etica degli ideali ma da un'etica dei risultati, assumendosene oneri e onori», sottolinea Atzeri.
Vito Fiori