POETTO. La denuncia dei familiari: con il nuovo lungomare non c'è più spazio
I parcheggi riservati alle auto che trasportano persone disabili erano 25 fino al 2015. Dall'anno successivo sono scomparsi, e chi prima aveva la certezza di un posteggio sicuro per andare in spiaggia a tutte le ore del giorno deve arrangiarsi come può. Accade nel lungomare Poetto davanti all'ospedale Marino, secondo quanto sottolineato ieri da un gruppo di quindici persone tra diversamente abili (alcuni sulla carrozzina) e parenti fermi davanti al presidio sanitario e a breve distanza dalla pedana che porta alla spiaggia sull'altro lato della strada: «Bellissimi i lavori fatti dal Comune sul fronte mare», hanno affermato, «ma nessuno ha pensato a chi ha problemi di mobilità, a chi non può camminare normalmente».
Gli spazi per i portatori di handicap si trovavano ai margini della strada, proprio a ridosso del muro di cinta dell'ospedale. Poi sono arrivate le ruspe, i camion e gli operai, viale Poetto ha cambiato volto e le strisce gialle sono sparite per lasciare spazio alle corsie destinate a veicoli, mezzi pubblici, biciclette, corridori. «Il Comune ha previsto parcheggi per i motorini e non ha pensato ai disabili che vengono qui a godersi il sole», la denuncia di Giovanna Manca ed Enrico Cogotti, entrambi genitori di un figlio costretto sulla sedia a rotelle. Nell'estate del 2016, la prima nella quale «ci siamo dovuti arrangiare», hanno affermato, «la direzione del Marino ci ha consentito di lasciare le auto nel piazzale dell'ospedale. Purtroppo da quest'anno non è più possibile e siamo costretti ad arrangiarci cercando qualche spazio libero sugli sterrati facendo un lungo giro, tanto che molti ormai hanno rinunciato a venire qui. Soprattutto in questo periodo, col pienone». Non solo: «Qualcuno in spiaggia ha anche realizzato un campo da beach tennis attaccato alla pedana per disabili. Ci arrivano regolarmente addosso sabbia e palline, così abbiamo chiesto di spostarla. Non è cambiato nulla, non sappiamo di chi sia. Ci chiediamo: era necessario farlo così vicino?»
Per l'assenza di parcheggi dedicati la richiesta di intervento al Comune sarebbe rimasta lettera morta: «Abbiamo mandato una mail dieci giorni fa all'Ufficio relazioni col pubblico, non ci è stata data risposta». Giovanna Manca ieri ha deciso di provare a contattare il sindaco Massimo Zedda, e dagli uffici municipali le hanno dato «due numeri di telefono dell'ufficio competente. Nessuna risposta. Dall'ospedale ci hanno detto che lo sterrato dell'ippodromo diventerà un parcheggio e che intanto da lì potremo usare la navetta. Ma per quanti siamo, ci sarebbe spazio solo per le carrozzine. Potevano almeno prevedere alcuni posteggi lungo la strada che porta alla rotatoria dietro il Marino. Invece niente».
An. M.