IL DIBATTITO. «Ma così com'è non ha senso, è indispensabile abbellire tutta la zona»
Il regista Enrico Pau applaude alla piazza in via Roma
Il regista Enrico Pau appare in bicicletta. Attraversa via Roma - chiusa al traffico e semi-deserta - e si accomoda al tavolino. «Sono un talebano, io pedonalizzerai tutta la città». Premessa doverosa: spalanca le porte sulla Cagliari che sogna («sostenibile e senza tutte queste macchine»), e anticipa il suo punto di vista sulla sperimentazione davanti ai portici. «Non capisco le lamentele, ragionare di pancia non ha senso. Bisogna guardare al futuro».
Partiamo del presente.
«Non mi sembra ci siano grossi disagi, il traffico mi pare abbastanza scorrevole, e in ogni caso si tratta di una sperimentazione».
Esperimento riuscito?
«Andava fatto».
È un sì o un no?
«Credo sia prematuro dare un giudizio definitivo. Di certo ogni rivoluzione comporta delle vittime. In questo caso i pensieri solidi e cristallizzati di chi pretende di parcheggiare sotto casa o davanti al negozio».
Quindi è un sì?
«Con riserva».
Cioè?
«Penso che via Roma andasse pedonalizzata, anche per una questione di sicurezza: attraversare per raggiungere i portici era pericolosissimo».
C'è anche un ma?
«Eccolo: per come la vedo adesso non mi piace. Questa non può essere la via Roma finale, così com'è non ha senso. È uno spot».
Cosa manca? A parte le macchine.
«Servono alberi e una cornice che renda la passeggiata sognata gradevole anche alla vista».
Lato pratico: viabilità e parcheggi.
«Per quanto riguarda i parcheggi vanno sicuramente aumentati. Tema viabilità: Cagliari non ha grossi problemi, il traffico vero è quello di Shangai e di altre grandi metropoli».
Il paragone con chi sta peggio non ha molto senso.
«Ripeto: il problema di Cagliari non è il traffico».
Qual è?
«La mentalità. Bisogna imparare a usare i mezzi pubblici e la bicicletta».
Non tutti hanno la vocazione del ciclista.
«Certo, e non tutti sanno che il sistema di trasporto pubblico di Cagliari è molto comodo ed efficiente».
Magari lo sanno ma preferiscono usare la macchina.
«Ovvio, perché la prima rivoluzione deve essere interna. I cittadini devono capire che c'è bisogno di un cambio radicale delle abitudini. Anche se all'inizio può essere difficile».
Chiedere a un vecchietto di spostarsi in bici è complicato.
«Il vecchietto è vecchio a prescindere. In ogni caso ci sono anche i piedi».
Quindi è una guerra alle macchine?
«No, ogni tanto la uso anch'io, è una guerra al suo uso indiscriminato».
Torniamo a via Roma.
«Ribadisco il concetto: sono favorevole alla pedonalizzazione, di via Roma e di tutta la città. Ma penso anche che cambiamenti così radicali debbano avere un senso».
Questa sperimentazione ce l'ha?
«Come esperimento sì, ma se poi mi vengono a dire che via Roma finale è questa, dico no».
In che senso?
«Questa pedonalizzazione deve essere inserita in un progetto più ampio e raffinato».
Che prevede?
«Alberi, l'eliminazione dei parcheggi centrali e lo sviluppo dei trasporti alternativi».
E per chi vuole usare la macchina?
«I cagliaritani sono intelligenti, troveranno percorsi alternativi. A Oslo si organizzano, a Stoccolma pure».
Ma Cagliari è Cagliari.
«Me ne frego. La civiltà non può piegarsi all'egoismo delle persone».
Che non sembrano apprezzare la novità.
«Anche quando Bacaredda e Cima hanno trasformato Cagliari ci sono state parecchie polemiche, eppure ci hanno consegnato una città più moderna. E poi non capisco una cosa».
Cosa?
«I cagliaritani non si scandalizzano per pezzi della città abbandonati alla voracità dei costruttori e lo fanno per una strada chiusa»
Via Roma non è una strada qualsiasi.
«Non capisco il perché, cosa cambia tra via Roma e il Corso? Oppure via Roma è un'autostrada?»
È un'arteria essenziale per la viabilità. Anche per l'hinterland.
«È un esperimento. Vediamo come andrà con la fine delle vacanze. Poi se ci si accorgerà che via Roma è davvero fondamentale e che la pedonalizzazione non funziona, si può tranquillamente tornare indietro. È ovvio che non si può passare sopra la città con un rullo compressore».
È favorevole anche alla pedonalizzazione del Largo?
«Chi l'ha detto?»
Il sindaco.
«Davvero?»
Sì.
«Beh, ci sono dei limiti anche per un talebano della pedonalizzazione come me. Chiudere anche il Largo mi sembra eccessivo. Anche se in altre grandi città sarebbe già diventato pedonale».
Ai commercianti non pensa?
«Non vedo cosa possa cambiare se via Roma è pedonale o no».
Parlano di affari in calo.
«Perché? Perché ci sono cinquanta parcheggi in meno? O perché fondavano tutto sulla doppia fila? Comune non ha importanza, tanto si lamentano in ogni caso».
Conclusione?
«Questa scelta non sappiamo se sia giusta o sbagliata. Ma fare il tentativo era ed è doveroso. Aspettiamo, poi ci sarà qualcuno che valuterà».
Qualche critica?
«Forse la pedonalizzazione è stata un po' imposta dall'alto. Mi risulta che ci siano stati alcuni incontri con i commercianti, ma magari sarebbe stato utile un maggior coinvolgimento dei cittadini. Sinceramente non so se sia stato fatto, spero di sì».
Sara Marci