Il concerto Grande successo ieri notte all'Arena Sant'Elia per il divo spagnolo
L ' Arena Sant'Elia ha aperto i cancelli alle 18.30 e si è riempita di tutte le Sofia possibili presenti in Sardegna. Capitava così, ieri, passeggiando tra le fan di Alvaro Soler, che ne chiamavi una e si giravano in cento. Lui, questo giovanotto di 26 anni dal viso dolcissimo, le ha radunate tutte con la forza della sua canzone, che tra l'altro tradotta, dice che di Sofia non ne vorrebbe più vedere neanche col binocolo. Ma che importa. La sua musica è tutta un'allegria, anche quando si soffre d'amore.
E allora, salito sul palco, ha cominciato la sua sfilata di rime baciate, filastrocche scacciapensieri e allitterazioni che non andranno mai via, nonostante non siate ancora riusciti a dirla, quella frase che fa... quiero que este sea el mundo que conteste del este hasta oeste en baso al mismo sol .
Aggiungete, se volete, la sua bellezza e i baci dispensati qui e là che hanno fatto ingelosire un po' i papà che hanno preso le loro bambine già cresciute sulle spalle.
«Ciao Cagliari», ha gridato Alvaro Soler. Che ieri era sotto il nostro mismo sol per chiudere le tappe del suo concerto. «Che posto meraviglioso, muchas gracias», ha gridato. A rispondergli non solo fanciulle innamorate, ma anche tanti tanti bambini che con quelle sue filastrocche spagnole chissà che mondo colorato hanno costruito.
Paolo, che ha 4 anni ed è in braccio a suo papà, per ascoltare Sofia ha imparato a usare la funzione vocale del cellulare. Arianna, Beatrice e Maria vogliono vedere dal vivo «quel suo animo gentile, sperando di ricevere i suoi baci soffiati dopo ogni sua canzone». Perché non serve solo smuovere le coscienze con Jim Morrison, «ma anche il bacino e l'allegria», ha detto Sofia Piludu.
E allora, questo ventiseienne è salito sul palco e ha cantato quella leggerezza che prima o poi tutti abbiamo provato, proviamo, proveremo. Utilissima sempre, perché, che lo vogliate o no, l'amore o calesse che sia, è l'unica via per toccare il cielo con un dito. E allora questo artista di Barcellona in questi due anni deve avere scritto questi testi in grazia divina. Perché solo così possono arrivare tredici dischi di platino e oltre 450 milioni di visualizzazioni.
È bastato aprire con “Animal” per far scatenare anche i papà. E poi “Agosto”, “Volar”, “Lucia” e sì, anche Sofia. Alvaro Soler non se ne va più col mismo sol, ma col sole della Sardegna che l'ha abbracciato e ringraziato. Almeno per 24 ore grammi di gioia in tasca per tutti. I bambini no, loro balleranno ancora per tanto tempo. “Caro Claro”.
Virginia Saba