TORRE DELL'ELEFANTE. Il Comune replica: ponteggio in regola
La Soprintendenza: «Stop al cantiere»
Mercoledì sera la segnalazione di Maria Paola Morittu: «La Torre dell'Elefante trapanata per montare un ponteggio», denuncia la rappresentante di Italia Nostra. Ieri mattina il sopralluogo d'urgenza del soprintendente Fausto Martino e lo stop al cantiere del Comune avviato da ventiquattr'ore per gli interventi di manutenzione sul monumento. «Sono rimasto sconcertato da quanto ho potuto accertare. Ora dovremo verificare gli eventuali danni», commenta Martino. Il Comune replica: «La soluzione, l'unica praticabile, è stata concordata con la Soprintendenza ed è coerente con altri interventi effettuati su altri beni culturali».
NESSUNA AUTORIZZAZIONE «C'è poco da dire. Basta vedere cosa è stato fatto: abbiamo contato almeno cinquanta fori sulla facciata della Torre dell'Elefante per fissare il ponteggio», spiega la Morittu. «Un vero e proprio reato, non essendoci alcuna autorizzazione da parte della Soprintendenza. Come si possono ancora tollerare simili disastri?», chiede l'esponente dell'associazione di salvaguardia dei beni culturali. Sotto accusa il Comune: «Ancora una volta», attacca la Morittu, «si decidono interventi su monumenti della città senza il coinvolgimento dei cittadini e tenendo all'oscuro la Soprintendenza. Dimenticandosi anche di sistemare il cartello di cantiere».
IL SOPRALLUOGO Ieri mattina il numero uno della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio si è presentato davanti al monumento, simbolo di Cagliari. «Ho chiesto l'immediata sospensione del cantiere», conferma Martino. «Sono in corso tutti gli accertamenti, anche sugli eventuali danni. Eravamo soddisfatti dell'attenzione del Comune sulle due torri, chiuse perché non sicure. L'amministrazione ha anche trovato i fondi per gli interventi di manutenzione. Ma non abbiamo visto il progetto e non avevamo idea del tipo di lavoro programmato: stiamo parlando di un bene monumentale da tutelare». Non solo: «Deve essere messa in sicurezza la parte in legno», prosegue il soprintendente. «In questo caso i fori alla parente della Torre sono stati fatti per posizionare il ponteggio, dunque l'attrezzatura per poter eseguire il lavoro. E una cosa del genere non è ammissibile».
TUTTO CONCORDATO La replica del Comune arriva dall'assessorato ai Lavori Pubblici. «L'intervento è stato concordato con la Soprintendenza. A ottobre abbiamo annunciato l'inizio dei lavori non più rimandabili per la sicurezza delle persone e il bene del monumento. In via d'urgenza si è stabilito di impedire l'accesso, di posizionare il ponteggio e di fare analisi e saggi. La soluzione tecnica adottata per il ponteggio è coerente con analoghe soluzioni utilizzate per il restauro di altri beni culturali e, al momento, l'unica percorribile».
Matteo Vercelli