Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Via Crucis, ritorno all'antico

Fonte: L'Unione Sarda
14 febbraio 2018

Oggi, mercoledì delle Ceneri, con la quaresima inizia il pellegrinaggio spirituale verso la Pasqua

 

 

Dal 16 marzo rivive la tradizione nei quartieri del centro storico 

 

 

È murata, da quasi un secolo, nelle facciate di chiese e palazzi del centro storico di Cagliari. Ma quasi nessuno se n'era mai accorto. Sono le quattordici stazioni della antica Via Crucis Kalaritana che - da Marina a Villanova, passando per Castello e Stampace - compongono una “Via dolorosa” che, proprio come avviene a Gerusalemme, si snoda per le strade, i vicoli, le salite degli antichi quartieri di Cagliari.
FORMELLE DI GHISA Solo l'occhio del visitatore più attento riesce a scorgere le formelle in ghisa che vanno a comporre questo inedito, irripetibile cammino di fede e di arte per le antiche contrade della vecchia Cagliari. Un percorso religioso che venne inaugurato dall'indimendicato monsignor Ernesto Maria Piovella - arcivescovo a Cagliari dal 1920 al 1949 e particolarmente devoto della pia pratica della “Via Crucis” - in occasione del Giubileo della Redenzione celebrato nel 1933. Venne poi la furia devastatrice della guerra e la devozione venne interrotta.
QUARESIMA 2018 Grazie alla convinta adesione dei frati francescani di Santa Rosalia e su impulso dell'arcivescovo monsignor Arrigo Miglio, il tempo forte della Quaresima 2018 vedrà la riproposizione di questa pia pratica nella serata di venerdì 16 marzo con partenza alle 20,30 dalla chiesa di Santa Rosalia in via Torino. «Cagliari come Gerusalemme», dice monsignor Miglio, «rivive la sua Via Crucis per le tortuose strade del suo centro storico, fra negozi e piazze, nel frastuono del traffico o nei silenzi delle sue storiche contrade cittadine».
IL PERCORSO L' antica Via Crucis Kalaritana ha inizio e conclusione nella chiesa di San Salvatore da Horta dei frati Minori che i cagliaritani chiamano e conoscono come chiesa di Santa Rosalia. Si snoda secondo un percorso che attraversa le principali strade del centro cittadino con delle soste nei luoghi che hanno scritto la storia cristiana della città capoluogo. Da Villanova, con stazioni a San Domenico, San Cesello e San Mauro si sale a Castello per soste al Conservatorio della Provvidenza (oggi in restauro), alla Cattedrale, a Santa Croce per scendere a San Giuseppe (vicino alla Torre dell'Elefante), quindi giù fino alle Monache Cappuccine per arrivare a Stampace, davanti a Sant'Anna per poi raggiungere, in Marina, Sant'Agostino e il Santo Sepolcro per chiudere ancora a Santa Rosalia
I CANTORI Lungo il percorso, oltre i momenti di preghiera, in alcune soste davanti alle stazioni della Via Crucis saranno proposti alcuni brani dai bianchi Cantori delle due Arciconfraternite di Villanova, quella della Solitudine di San Giovanni e del Santissimo Crocifisso con sede nella parrocchiale di San Giacomo. Un apposito comitato sta definendo tutti gli aspetti logistici e organizzativi, dal servizio d'ordine ai problemi legati al traffico cittadino e alla sicurezza.
ARTIGIANO DI FEDE Quasi tutte le originali quattordici formelle si sono conservate fino ai giorni nostri - dopo i bombardamenti del 1943 - e solo due mancano all'appello: quella della terza stazione (la prima caduta di Gesù nella salita al Calvario ) di San Domenico, andata scomparsa e l'undicesima (la Crocifissione) , scomparsa e sostituita con una più moderna, fissata proprio all'inizio di Via Sant'Efisio a sinistra della scalinata della chiesa di Sant'Anna. Si deve alla cristiana ostinazione dello stampacino Merisalvo Acciaro - su interessamento del Comune e il benestare della Soprintendenza - se, dopo un lungo periodo di incuria e oblio, le formelle sono state ripulite e riportate alla loro originaria bellezza e potenza emotiva. «Adesso pensiamo a rifare quella mancante», dice Acciaro, «solo allora l'antica Via Crucis Kalaritana potrà dirsi davvero risuscitata».
Paolo Matta