Rassegna Stampa

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Nuovi palazzi a Pirri, ora la Jupiter ha paura: “Non lasciate morire il nostro calcio di quartiere”

Fonte: web cagliaripad.it
19 febbraio 2018

 

 

 

Da Redazione Cagliaripad -  17 febbraio 2018

 


È difficile dire addio dopo quarantadue anni di sport. Di passione e sacrifici. Ma alla Jupiter ora temono di doverlo fare. La squadra di calcio che dal 1976 gioca in via Eleonora Fonseca, potrebbe essere costretta a lasciare il suo “storico” campo e fare spazio a un nuovo progetto immobiliare. Questo il timore del presidente Marco Spiga, ultimo dei dirigenti della vecchia guardia che ora sta cercando di far sopravvivere la società assieme a un gruppo di giovani, poco più che trentenni, che sognano di riportare nel campo alla periferia della città generazioni di bambini e ragazzi. “Abbiamo paura che non ci sia più una soluzione per la Jupiter – dice Spiga – il terreno sul quale sono stati realizzati il campo, la sede e gli spogliatoi non è nostro e ora i proprietari devono costruire”.

 

Il riferimento è alla lottizzazione Ambu che dovrebbe sorgere su un’area di 50mila metri quadrati. Il progetto prevede aree verdi e otto palazzi in grado di ospitare quasi 800 persone e riguarda una parte dello spazio occupato dalla Jupiter. In particolare dove ci sono gli spogliatoi, gli uffici e una fascia del campo da gioco. “La parte restante passerebbe al Comune – prosegue Spiga – che dovrebbe riqualificarla e mantenerla come campo sportivo, più piccolo. Però non c’è scritto da nessuna parte che la Jupiter rimarrà, anche perché non capiamo dove sarà possibile realizzare gli spogliatoi. Inoltre il Comune dovrebbe dare in gestione il nuovo campo tramite una gara pubblica”.

Alla Jupiter non sono contrari al progetto, anzi: “E’ molto bello – dice Marcello Todde, dirigente e giocatore – per noi sarebbe una meraviglia perché il quartiere sarebbe riqualificato e avremmo un potenziale bacino d’utenza importante”. Tuttavia non si accontentano di un ordine del giorno, votato dalla Municipalità di Pirri nel luglio 2012, che impegna il Comune a  “garantire l’opportunità” di mantenere il campo “all’interno dell’area destinata a verde attrezzato”. Sanno che la ragione, quella fatta di leggi e documenti, non è dalla loro parte ma sperano di non dovere essere costretti a ricordare oltre quarant’anni di sport, che ha sempre messo valori e amicizia davanti alle vittorie e che nel tempo è stato capace di strappare alla strada tanti ragazzi. “Lo sport a Pirri non è stato mai aiutato dal Comune, al contrario di quanto fatto nel resto della città – conclude Spiga – il giorno che ci diranno che tutto è finito farò quello che vogliono, butterò giù tutto. E lascerò coppe e maglie oltre la recinzione. A terra, perché tanto è questo che hanno sempre voluto”.