Sono ventitremila gli animali registrati, restano ancora tanti padroni maleducati
Tutte le oasi dei quattrozampe Trentuno le aree riservate ai cani per centomila metri quadri
Un cane ogni sei abitanti, ventotto aree (ma sono quasi pronte altre tre) destinate a questi animali per un totale di oltre novantacinquemila metri, ai quali devono essere aggiunti i circa 1.700 del tratto di spiaggia riservato durante la stagione estiva. Crudelia De Mon, la perfida protagonista della “Carica dei 101”, rischierebbe di impazzire: i cagliaritani sembrano apprezzare la compagnia dei cani.
I NUMERI Secondo l'anagrafe canina della Assl sono 23.297 i cani microchippati e, dunque, registrati a Cagliari. Una cifra che fotografa solo in parte la situazione: senza considerare l'alto numero di randagi, sono ancora tanti i proprietari che non si adeguano alla norma (la legge 281/91 stabilisce l'obbligo di iscrivere l'animale all'anagrafe). Non è difficile azzardare, dunque, che la popolazione canina cagliaritana arrivi addirittura a quota trenta, trentacinquemila.
I QUARTIERI Animali che hanno a disposizione 30.226 metri quadri nelle aree cani ai quali devono essere aggiunti i 64.348 in cinque parchi cittadini e gli oltre settemila del Poetto, nel tratto di spiaggia immediatamente successivo all'ex ospedale Marino. Spazi suddivisi in tutta la città. O quasi: recentemente due persone sono state multate perché i loro cani scorrazzavano nel parchetto di via Manzoni. Ai due ingressi c'è un cartello che impedisce l'ingresso ai cani. In realtà, fanno sapere dagli uffici del Verde pubblico, quel cartello deve essere corretto perché l'ingresso nei parchi può essere vietato solo in circostanze particolari. Altrimenti hanno accesso libero se sono provvisti di guinzaglio e museruola.
LE AREE Qualche problema in più per chi vive nel centro storico. Nei quartieri periferici o residenziali, invece, la situazione è ideale: al Quartiere del sole, con i suoi 6.500 metri quadri, tra via Borea e via dei Monsoni c'è l'area cani più grande della città (e, in via dei Monsoni, c'è un ulteriore spazio di 4.100 metri quadri). Nello stesso quartiere anche le due aree tra via Favonio e via S'Arrulloni. Tanto spazio per correre, oltre 3.700 metri quadri, anche in viale Buoncammino, nella discesa verso piazza d'Armi. Sopra i mille metri quadri anche le aree di via Fleming (2.600), via Volta (2.400), via Spanedda e piazza San Michele (1.200) e via Koch (1.000).
I PARCHI I cagliaritani sono abituati a pensare che l'area cani per antonomasia sia quella di Monte Urpinu: con i suoi oltre due ettari di estensione è una sorta di paradiso per i cani. Ma nel parco di San Michele si arriva a quasi quattro ettari (38.000 metri quadri). Zone riservate anche nel parco Giovanni Paolo II e Terramaini. Attualmente, c'è una piccola area anche nell'ex Vetreria di Pirri: ma, in tempi brevi, si passerà dagli attuali 500 metri quadri ai 1.700.
LA SITUAZIONE Eppure, nonostante tanti spazi a disposizione dei cani, sono sempre troppi i proprietari maleducati. «La comunità», spiega l'assessore al Verde pubblico Paolo Frau, «spende per queste aree anche i soldi di chi non ha cani: gli spazi devono essere allestiti, gli allacci idrici costano, così come le fontanelle e anche gli operai che fanno le manutenzioni ricevono uno stipendio. Dunque, i padroni dovrebbero, quantomeno, ricambiare evitando di sporcare la città».
Forse, dopo la carota delle aree cani, servirebbe il bastone delle sanzioni.
«Certo, sarebbe indispensabile fare maggiori controlli. Ma, nonostante il bilancio del Comune sia sano e abbia risorse a disposizione, il blocco delle assunzioni ha ridotto all'osso l'organico della Polizia municipale».