Di Ennio Neri 8 maggio 2018
Una palestra e un punto di ristoro, forse una pizzeria. Tutto abusivo, ma con le utenze a carico del Comune. Secondo alcuni consiglieri comunali succede a Cagliari, nel rione di Castello, nello studentato occupato dai giovani di Sa Domu in via La Marmora. E ora i consiglieri comunali di centrodestra chiedono un sopralluogo e lo sgombero.
Il centro di Sa Domu è aperto dal 2014, quando un gruppo composto da decine di giovani scelse di occupare la vecchia scuola Manno, chiusa da tre anni, per dare vita ad un centro con servizi per tutti gli studenti e uno spazio indipendente per laboratori politici, culturali e sociali, aperto a tutta la cittadinanza, “un luogo di formazione e condivisione di saperi slegato dalle logiche di profitto”, come veniva definito dagli studenti. Si svolgono da allora gare sportive, conferenze, attività culturali e mercatini. Il fenomeno dei locali occupati e trasformati in centri culturali, del resto, è presente in tante città del mondo. E da tempo si parla della necessità di trovare anche in città delle norme capaci di regolarizzare spazi di questo tipo.
Ma ora l’occupazione è finita nel mirino della commissione consiliare Valutazione di qualche giorno fa. La situazione è stata descritta da Giorgio Angius, capogruppo dei Riformatori che ha parlato di “attività della scuola non visibili, in quanto i ragazzi si muovono con discrezione”, Angius ha dichiarato che non c’è un bivacco, ma ha sottolineato però un problema: “la musica a tutto volume che si protrae dal giorno alla notte, fino a molto tardi, a livelli inaccettabili”. E cita poi voci del rione in base alle quali all’interno della struttura “è stata realizzata una palestra e un’attività di ristorazione abusiva, le cui utenze elettriche e idriche sono a carico del Comune”.
L’ipotesi della pizzeria è stata confermata anche da Piergiorgio Massidda, #Cagliari16 “(è noto che all’interno della pizzeria sono state realizzate una palestra e una pizzeria con fini di lucro”). Angius, assieme a Aurelio Lai, Autonomisti con Lussu, e Sandro Balletto, Forza Italia ha chiesto un sopralluogo da parte delle commissione, scortata dalla polizia municipale. Massidda invece chiede notizia circa il finanziamento destinato a trasformare la scuola in un museo, ha detto sì alla necessità di aprire spazi per le esigenze dei giovani ma no invece alle occupazioni forzate e alle attività di lucro. Secondo l’ex senatore “non sarà facile liberare la struttura”. Duro Alessio Mereu, Fdi (già autore di un’interrogazione in consiglio in passato) che ha chiesto lo sgombero di quello che per lui è “un vero e proprio centro sociale”. E Pino Calledda Movimento 5 Stelle, dopo aver ricordato le sofferenze per la viabilità nel rione legate all’impalcatura che cinge l’immobile, ha chiesto lo sgombero della struttura. Dal verbale non risultano interventi a favore dell’occupazione. Al momento però la commissione non ha in programma nessun sopralluogo. E nessuna richiesta di sgombero è stata votata.