VIA SANT'ALENIXEDDA. Mistero dopo gli strani furti e la sparizione di una scenografia, poi restituita
Danneggiate con un piccone le porte degli uffici del sovrintendente
Atti vandalici o misteriosi messaggi intimidatori per minare la serenità all'interno del Teatro Lirico? Su questo stanno lavorando gli agenti della Questura alla luce dell'ultimo episodio avvenuto nella notte tra domenica e ieri. Un blitz messo a segno da persone armate di spranghe o piccone: hanno raggiunto il quinto piano del Lirico, in via Sant'Alenixedda, distruggendo le porte di alcuni uffici dell'amministrazione e del sovrintendente. Non sarebbe stato portato via nulla. «Negli ultimi mesi», spiega il sovrintendente del Teatro, Claudio Orazi, «ci sono stati troppi episodi strani. Danneggiamenti e furti. Anche la mia auto e un mezzo dei vigili del fuoco sono stati presi di mira. Gli investigatori dovranno capire se sia trattato di azioni di esterni o di qualcuno che lavora all'interno del teatro».
IL RAID Proprio Orazi ieri mattina ha scoperto l'ultimo blitz. «Sono andato in ufficio. Il Teatro era chiuso. Al quinto piano ho scoperto che gli uffici della direzione, del consiglio d'indirizzo della Fondazione e del direttore amministrativo erano stati danneggiati quasi certamente con un bastone o con un piccone. Anche la porta d'ingresso del mio ufficio è stata presa di mira». Il sovrintendente ha avvisato subito la Polizia. Gli agenti della Squadra volante hanno effettuato il sopralluogo insieme agli esperti della Scientifica. I vandali non avrebbero portato via nulla e sembra non abbiano lasciato tracce. Orazi, nel pomeriggio, ha presentato una denuncia negli uffici della Questura.
LE INDAGINI Inevitabile l'accostamento di questo episodio ai raid messi a segno negli ultimi mesi. «Questa è la terza denuncia che facciamo in poco tempo», aggiunge il sovrintendente del Teatro Lirico. «In un caso sono state rubate le custodie degli strumenti musicali dei professori dell'orchestra. Un furto strano perché si tratta di oggetti di poco valore». Precedentemente erano state danneggiate due auto: «La mia», conferma Orazi, «e un mezzo dei vigili del fuoco, preso di mira durante uno spettacolo». E poi c'era stato lo strano furto della scenografia dell'opera Lucia di Lammermoor: portata via nel marzo dell'anno scorso e «fatta ritrovare, praticamente restituita, nello stesso punto in cui era stata rubata».
I DUBBI Orazi guarda avanti: «Il Teatro», spiega, «sta attraversando un momento positivo. Stiamo andando bene e stiamo lavorando in sinergia con il consiglio d'indirizzo. Ma anche i rapporti con i sindacati sono ottimi». Ecco perché questi raid risultano inspiegabili: «Sembrano essere azioni di disturbo», conclude il sovrintendente. «Ma spetta alla Polizia capire se siano blitz vandalici da parte di esterni oppure se si tratti di azioni di interni, finalizzate a chissà cosa». Del caso si starebbe occupando anche la Procura che avrebbe già aperto un fascicolo sui fatti accaduti all'interno del Lirico. La Polizia intanto sta verificando se qualche telecamera dei sistemi di videosorveglianza, presenti nella zona di via Sant'Alenixedda, abbia immortalato qualcosa di utile alle indagini.
LA CONDANNA «Il consiglio di indirizzo generale della fondazione Teatro lirico», si legge in una nota, «condanna fortemente il grave atto vandalico commesso ai danni della struttura del teatro. Il fatto è tanto più grave in quanto verificatosi in una fase in cui il consiglio, la dirigenza e le parti sociali sono impegnate a superare la grave crisi che coinvolge a livello nazionale le fondazioni liriche. Il lavoro fin qui svolto ha consentito di mantenere in piena attività un ente produttore di cultura: l'intendimento è quello di proseguire nel percorso di consolidamento e di garantire il livello, alto e diffuso sul territorio, di tale attività».
Matteo Vercelli