Poetto. La Regione vara un nuovo bando per la ristrutturazione e l'affidamento: «Siamo disponibili a parlarne»
Proposta del sindaco Floris: pronti a cambiare il Puc
L'anno scorso la Soprintendenza fece naufragare un progetto per realizzarvi un centro di cura e benessere.
Un nuovo bando regionale per la ristrutturazione e l'affidamento in gestione dell'ex ospedale Marino? Nel frattempo in Comune c'è chi pensa che quello che oggi è un monumento all'incuria, che si eleva maestoso sulla spiaggia del Poetto, possa diventare l'asticella attraverso la quale saltare l'ostacolo che frena la valorizzazione turistica del litorale cagliaritano. L'idea è del sindaco Emilio Floris: «Perché continuare a piangersi addosso, ricordando quello che è stato (la sabbia bianca pre-ripascimento) e oggi non è più? - si chiede - mancano ancora due anni al termine del mio mandato e ho intenzione di dedicarli, finalmente libero dalle pastoie burocratiche e dagli impedimenti del passato, a un progetto capace di regalare alla città una crescita turistica ed economica che al centro abbia il rispetto e la valorizzazione delle nostre bellezze ambientali».
LA PROPOSTA Da qui l'idea di trasformare il vecchio mostro di cemento (in passato considerato un limpido esempio di razionalismo, tanto da finire sulle pagine delle più autorevoli riviste mondiali di architettura) in una struttura che faccia parlare di sé in tutta Europa: «Vorrei un progetto per la trasformazione del vecchio ospedale Marino in un albergo a sei stelle». Un paradosso (oggi, in Europa, la classificazione degli hotel si ferma alle 5 stelle lusso, mentre in tutto il mondo esiste un solo albergo definito a 7 stelle, a Dubai) che Floris dice di voler deliberatamente usare per ben rappresentare l'ordine di grandezza dell'offerta che vorrebbe localizzare in quell'area: «Ci servirebbe per lanciare definitamente l'offerta turistico-balneare al Poetto e, di conseguenza, in tutta la città. Noi siamo pronti a esaminare proposte serie e a porci come interlocutori nei confronti della Regione, che è proprietaria della struttura». Nel piano che il primo cittadino assicura di avere in mente c'è anche una possibile ristrutturazione anche dell'attuale ospedale Marino (ex Esit), che secondo lui potrebbe essere trasferito in una struttura più funzionale: «A questo proposito spiegherò presto la mia idea al presidente Cappellacci».
LA REGIONE Da viale Trento arrivano risposte concilianti, nonostante per ora gli uffici proseguano nella messa a punto di un nuovo bando di gara che preveda la realizzazione di una struttura non propriamente alberghiera ma sanitario-residenziale: «Al momento l'unica tipologia di struttura prevista dal Piano urbanistico comunale di Cagliari - fa notare l'assessore regionale Gabriele Asunis - se l'amministrazione avesse interesse a cambiare lo strumento di pianificazione attualmente in vigore e riuscisse a farlo in tempi brevi si porrebbero le basi per ragionamenti nuovi». La Giunta regionale, infatti, non sarebbe contraria a una destinazione a uso ricettivo-turistico di alto livello dell'ex Marino: «L'approccio di Floris ci sembra sensato - conclude l'assessore - una struttura di quel tipo avrebbe l'effetto di valorizzare l'intero litorale».
LA STORIA L'ex Marino, ai tempi della sua edificazione (fine anni '30), si chiamava “Colonia marinara estiva Dux” e divenne ospedale nel 1947, per essere poi definitivamente abbandonato all'incuria nel 1982. Due anni fa sembrò finalmente essere arrivato il momento della svolta: la Regione bandì una gara per affidare ai privati, in cambio di una concessione cinquantennale, l'onere di ristrutturare lo stabile. Un piatto appetibile: 13 mila metri quadri sul mare. Vinse un'associazione temporanea d'imprese che voleva realizzare un centro di cura e benessere. Peccato che si fossero fatti i conti senza l'oste: la Soprintendenza per i beni archeologici e culturali bocciò alcuni interventi previsti dal progetto perché non avrebbero salvaguardato l'integrità dell'edificio. Ora, sempre secondo quanto assicurato dalla Regione, i problemi sarebbero stati superati. E sul tavolo c'è una nuova proposta.
ANTHONY MURONI
06/08/2009