LA FESTA.
Da anni non si vedeva una folla così imponente nel centro durante la sfilata di maschere
Re Cancioffali al rogo: rinasce il Carnevale Folla immensa nella notte
per un ritorno alla tradizione
Erano anni che non si vedeva per il martedì grasso una folla di queste proporzioni. Impressionante il colpo d'occhio dalla Piazza Yenne - affollata come un tempo - verso la via Manno: un fiume in piena, una interminabile sequenza d i ratantine , gruppi in costume, le antiche e (per fortuna) mai dimenticate maschere della tradizione cagliaritana, arregateris, panetteras, viuras e diras, tialus e piccioccus de crobi .
Carmen Miranda
E poi lei, una rinata Carmen Miranda , vera attrazione della sfilata con a fianco - diventati anche loro ormai icona del Carnevale cittadino - i replicanti di Pinuccio Schirra e Tonino D'Angelo, inventori-animatori delle serate carnascialesche.
Folla in festa
Se queste erano le prove generali, il Carnevale a Cagliari può tornare a essere uno degli appuntamenti imperdibili per famiglie e bambini. In mezzo al frastuono assordante e ossessivo di piatti e tamburi, fischietti e grancasse, un popolo di piccolissimi e adolescenti a riconquistare uno spazio di sano divertimento, di limpido spasso.
Bombolette al bando
Qualcuno parla di almeno diecimila persone per strada lungo il percorso del corteo. Di certo non si è vista una bomboletta spray né lanci di schiuma. Al bando anche travestimenti volgari e irriverenti ma un corteo dove l'hanno fatta da padrone l'allegria, la spensieratezza, quell'ironica trasgressione tutta cagliaritana.
Il rogo
In via Santa Margherita l'atto finale. Un enorme Re Cancioffali in cartapesta, già dal primo pomeriggio, troneggiava nel campetto di Stampace, sullo sfondo il Bastione di Santa Croce e sotto i severi campanili di Sant'Anna. Uno tsunami di gente in festa occupa tutto lo spazio libero dalla via Azuni sino alla via Ospedale. Il rogo può iniziare. Il ritmo dei tamburi si fa ancora più incalzante e ossessivo. Le fiamme partono dai piedi dell'enorme pupazzo fino ad avvolgerlo del tutto in una sarabanda assordante è un'esplosione di lapilli e scintille che si disperdono sopra mille e mille teste.
Nobile decaduto
Dalle ceneri di Cancioffalli - questo il commento unanime di vecchi stampacini come di tanti spettatori - può davvero rinascere il “Carnevale di Cagliari” che, nobile decaduto, tenta - dopo anni di ingiusta retrocessione e condanna all'oblio - di riconquistare il rango perduto. Ci crede anche Massimiliano Medda, confuso tra la folla, che auspica «maggiore coraggio, anche in termini di sostegno economico, perché la città possa riappropriarsi di questa bella tradizione».
Prove generali
Giovedì grasso e domenica scorsa le prove generali con le sfilate nel corso Vittorio Emanuele, tornato ad accogliere maschere, tamburi e grancasse. Con un'anteprima culturale al Teatro Adriano di via Sassari per la presentazione del docufilm “Ceneri, tamburi e fuochi” (a cura della Casa di Suoni e Racconti) e un inedito sabato grasso a Pirri con il corteo in maschera partito dall'Exmé di via Santa Maria Goretti.
Notte delle ceneri
A notte inoltrata le strade del centro risuonano ancora dei ritmi della ratantina . Nel campetto di via Fara, ormai deserto, le ceneri di Cancioffali, preludio di quelle sacre con cui oggi inizia la Quaresima. Ma è proprio da quel mucchietto di polvere grigia che è rinato il Carnevale cagliaritano.
Paolo Matta
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