POETTO. Presidio dei Riformatori: «Sia dato al Comune» Ex ospedale Marino, 36 anni di abbandono
L'ospedale Marino al Poetto “festeggia”, si fa per dire, 36 anni: non di età (era sorto nel 1937 come stabilimento elioterapico per i malati di tubercolosi), bensì di totale abbandono. A spegnere le candeline, come ogni anno, sono stati ieri con un presidio i Riformatori sardi, per ricordare che lo stabile progettato da Badas è sempre un rudere.
«L'unica grande costruzione sulla spiaggia potrebbe essere un albergo», ricorda il capogruppo al Consiglio comunale, Giorgio Angius, «chiediamo che la Regione ne trasferisca la proprietà al Comune assieme a quella dell'Ippodromo». Finora è stato il contrario: quello che era un albergo sul lungomare è diventato l'attuale ospedale Marino da dismettere, e il vecchio ospedale dal 1983 è un rudere sorvegliato 24 ore su 24 da guardie giurate pagate dalla Regione.
Assieme ad altri militanti dei Riformatori sardi, Angius ha partecipato a un presidio davanti all'ex ospedale, ma in realtà sapeva più di veglia funebre: «Il Consiglio di Stato ha bocciato definitivamente il suo affidamento alla società Prosperius per realizzare un centro di riabilitazione, quindi siamo daccapo. La Regione trasferisca il caseggiato e l'Ippodromo al Comune, in modo che lo affidi in concessione a un privato. Dal 1983 l'ex ospedale Marino attende di diventare una risorsa della città». (l. a.)