AMBIENTE.
Bonifiche costose e inutili nelle periferie «Mai così sporca e offesa»
Tour tra i quartierinella città invasa dai rifiuti
Nessun rione risparmiato dalle discariche
Sacchetto selvaggio nelle strade e nelle piazze
Città del sole e dell'immondizia. Cagliari, mai così sporca. Lo è da mesi, già prima dell'estate. Adesso però, alleato il caldo torrido di queste settimane, i rifiuti sparpagliati sui marciapiedi, tra i palazzi, nelle strade, puzzano. E ammorbano l'aria che dovrebbe saper di salsedine e di mare.
Rione per rione, quartiere dopo quartiere, è un tour tra scenari desolanti, mentre turisti e croceristi gironzolano per le vie del centro storico alla scoperta di una città patinata che invece tradisce le aspettative annunciate dai depliant.
Il centro storico
Castello, di tanto in tanto, al fianco dei cassonetti con tessera, mostra i cumuli illegali di rifiuti. Come nella Marina, o in qualche angolo nascosto di Stampace dove i rifiuti sono tutt'altro che celati. A Sant'Elia, dopo la massiccia bonifica di giugno-luglio, ricrescono le discariche. Ingombranti, tra i palazzoni Del Favero. Come a Santa Teresa, dove i ragazzi dell'Exmè-Fondazione Domus de Luna avevano ripulito il loro quartiere sperando di non vederle mai più, le montagne di plastica, vetro e organico maleodorante. Dicono, da queste parti, che è una battaglia persa. Una verità pessimistica che rimbalza in molte parti di città più esposte alla sporcizia.
Costi alti
La marea di rifiuti non conosce limiti, né confini. Piazza dei Centomila, la discarica è lì da tempo. Cresce e si consuma. Poi riprende vita. Lo era anche ieri mattina, viva più che mai: cornice sconcia del mercatino settimanale di Coldiretti. In viale Trieste il lancio libero dei sacchetti ha scavalcato la rete metallica per approdare tra i ruderi dell'ex Caserma Trieste. In via San Paolo è sin troppo facile sbarazzarsi dei rifiuti. Basta aprire in finestrino dell'auto in corsa e il gioco è fatto. Lo sconcio si tocca con mano verso Su Siccu, nello stradello che da Viale Ferrara sbuca in via Caboto, letteralmente occupato dalla spazzatura. Si salva Molentargius? Macché, i cumuli di ingombranti crescono anche a Santa Gilla, rioccupando le aree già bonificate. Ripulite, inutilmente, con una montagna di denaro pubblico.
Andrea Piras