VIA ANGIOY. Protestano i genitoriIstituto Satta, il servizio mensa cambia le regole
Servizio mensa scolastica con tariffe comunali agevolate sì, ma solo se il bambino resta a scuola fino alle 16,30: è il cambiamento apportato quest'anno dall'Istituto comprensivo Satta. Una novità certamente, anche perchè fino all'anno scorso la scuola in via Angioy permetteva a tutti i bambini di usufruire di prezzi calmierati per il servizio mensa. Tempo pieno o prolungato, ma anche tempo cosiddetto normale, poco importava: la conditio sine qua non era la presentazione da parte delle famiglie della propria dichiarazione Isee nei tempi previsti, così da poter usufruire del servizio con una tariffa che varia da zero a sei euro e quindici centesimi a pasto in base al reddito familiare.
Il Comune precisa però che «il servizio mensa presso l'Istituto comprensivo Satta verrà erogato sulla base delle tariffe comunali solo nel caso in cui la classe svolga il tempo pieno o prolungato, esattamente come stabilito dalla legge regionale numero 31 del 1984». La nota del Comune sottolinea inoltre che «qualora invece la classe svolga un orario cosiddetto normale, il servizio mensa sarà erogato su richiesta delle famiglie ma senza dover usufruire dalle tariffe agevolate comunali, proprio come previsto dalla legge».
Da quest'anno dunque l'Istituto Satta cambia registro. Il servizio mensa viene sì garantito a tutti i bambini ma chi non fa il tempo pieno, prolungato o non partecipa al corso a indirizzo musicale paga la tariffa piena. I genitori degli alunni interessati inoltre per usufruire del servizio dovranno recarsi al primo piano della scuola, così da formalizzare l'acquisto di buoni pasto prepagati, come indicato nella circolare che l'Istituto ha pubblicato lunedì. Circolare che informa infine le famiglie che il servizio mensa denominato “aggiuntivo”, così da distinguerlo dal servizio erogato per i bambini del tempo pieno e prolungato, non sarebbe partito come previsto il primo di ottobre, cioè ieri, ma direttamente lunedì 7 ottobre.
Smentita dunque definitivamente la voce che voleva una soppressione del servizio mensa all'Istituto Satta il quale invita le famiglie a non generare allarmismi. I genitori dei bimbi del tempo normale però non ci stanno e protestano comunque. Finora mamme e papà, lavoratori e non, hanno avuto la possibilità di tenere i propri figli a scuola durante l'ora del pranzo e riportarli a casa per le due e mezza del pomeriggio, il tutto con un prezzo agevolato nonostante i bambini non frequentassero il tempo pieno. Ora invece per avere le stesse garanzie dovranno pagare la tariffa massima a prescindere dal proprio reddito, senza alcuna possibilità di scelta. La comunicazione alle famiglie da parte della scuola è arrivata secondo molti genitori in maniera poco tempestiva, senza dare loro l'occasione per organizzarsi in maniera differente. I genitori degli alunni interessati dovevano iscrivere i propri figli al servizio mensa, sia aggiuntivo sia normale, entro il 28 luglio, ma il cambio di programma della scuola Satta è stato comunicato alle famiglie solo lunedì scorso.
Michela Marrocu