Rassegna Stampa

Il Sardegna

I militari abbandonano Cagliari Comune all'assalto delle servitù

Fonte: Il Sardegna
6 ottobre 2009

Municipio. Audizione del responsabile per le dismissioni: ecco le aree già passate dalla Difesa alla Regione

Primo passo verso il riutilizzo degli spazi: da Marina Piccola all'ospedale di Is Mirrionis

Ennio Neri cagliari@ilsardegnablu.it ¦

Il Comune dà l'assalto alle stellette. Sogna parchi e vede i mattoni nelle servitù militari dismesse già nelle mani della Regione. E la commissione Cultura, che ieri ha ascoltato la relazione di Gianni Aramu, responsabile della Regione delle servitù militari, ha già in programma il tour dei siti rimasti senza mimetiche e filo spinato.
L'ELENCO è lungo. Sono tutte aree sensibili della città: da Monte Urpinu a Cala Mosca, passando per Sant'Elia C'è il 68° deposito carburanti di Monte Urpinu, realizzato negli anni ’30 e progressivamente abbandonato dopo la riforma della leva degli anni ‘90, (sito da bonificare. C’è poi l’ex deposito carburanti di Monte Urpinu, (ingresso da via dei Conversi), composto da alcuni edifici e da quattro vasti depositi sotterranei di combustibili (dismessi da circa 35 anni), escluso il fabbricato che ospita il centro ricreativo. Sempre in via dei Conversi si trova l’alloggio del Comandante dell’Aeronautica militare. Calamosca. Recuperato l’ex stabulario o “batteria Prunas”: una struttura composta da più edifici, alcuni ristrutturati da privati. La Capitaneria, da qualche anno ha dato l’area in concessione alla ditta Merella, per la realizzazione “La Paillotte”, ristorante/pub con annesso uno stabilimento balneare molto frequentato. In via Calamosca torna in mani sarde l’ex poligono di tiro (da frazionare) e tra via Calamosca e viale San Bartolomeo c’è la Palazzina ufficiali. A Sant’Elia i militari hanno restituito il fortino d i Sant’Ignazio (anch'esso da frazionare, escluso il parco antenne, il parco logistico e il Maritele), l’ex stazione segnali del Faro e l’ex tettoia ricovero quadrupedi, di via Borgo Sant’Elia. Oltre a questi c’è l’ex casermetta Dicat (via Monte Grappa) e l’ex centro sanitario-grotta vico III Merello. Alla Regione anche il parcheggio di Marina Piccola e l'area di Tuvumannu delle “casermette” e l'ospedale di via Is Mirrionis. «È importante avviare un confronto con la Regione sul futuro di queste importanti aree cittadine», spiega il presidente Maurizio Porcelli, «la commissione le visiterà tutte, a partire dal deposito di Monte Urpinu». Salvatore Mereu, Fi chiede che il 25 % delle dismissioni venga destinato all'edilizia per giovani coppie con la formula delle coop edilizie. «Mi auguro», auspica Paolo Casu, capo del gruppo misto, «che Cappellacci, nostro ex assessore, manifesti al più presto la volontà di restituire alla città i beni dismessi». «Mi fa piacere vedere che il centrodestra abbia scoperto le servitù militari», ironizza Claudio Cugusi, Pd, «meglio tardi che mai. Nel 2006 presentammo un ordine del giorno sulle servitù che non fu mai discusso. Porcelli si risparmi la passeggiata e chieda a Floris di andare da Cappellacci per farci restituire la città che lo Stato ci ha rubato, compresi gli stabilimenti balneari dove gli ufficiali si addestrano alla guerra con granita e carpiato».


La chiave

Anche il Poetto e viale Colombo ¦
¦ Alla Regione anche il terreno demaniale di San Bartolomeo, il verde pubblico del Poetto. l'ex deposito di siluri di Sa Serra, le case per alluvionati (via del Mare e Lazzaretto), le aree di viale Colombo e le ex aree demaniali di Su Siccu e La Playa.

I prossimi arrivi nel centro storico ¦
¦ Altri arriveranno dopo il trasferimento delle attuali occupanti. Si tratta dell'ospedale militare Amerigo Demurtas di via Azuni, la caserma Gioda e Martinazzo di via Nuoro, la caserma Griffa al Belvedere, il panificio militare di viale Buoncammino e la caserma Ederle e i magazzini Areonautica di via Simeto.