Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cimitero dei poveri, riaffiorano le ossa

Fonte: L'Unione Sarda
21 ottobre 2009

San Michele. Le ruspe hanno rotto alcune bare durante le operazioni di esumazione

Piras: poco spazio, i resti degli indigenti trasferiti nell'ossario

I regolamenti prevedono che i resti delle salme seppellite da più di 15 anni vengano spostati nell'ossario. I parenti non vengono avvisati.
Una scapola, un femore. Ossa levigate dal tempo ma ancora riconoscibili. E ancora: ossa piatte, forse un pezzo di cassa toracica o quel che resta di un'anca. Dalla terra rossa, appena scavata, spuntano fuori come pietre bianche anche se in realtà non sono sassi: sono parti di scheletro rimaste sotto terra per quasi vent'anni, che gli operai del cimitero di San Michele hanno disseppellito per liberare il terreno. La rotazione è la regola: i posti nel camposanto sono agli sgoccioli e, specialmente nella zona delle sepolture di povertà (cioè quelle a carico del Comune), gli spazi liberi sono pochi.
OSSA AFFIORANTI Ma nelle operazioni di estumulazione, iniziate da tempo, molte ossa sono rimaste sotto i cipressi, in mezzo alle croci e ai fiori. Probabilmente il braccio della ruspa ha rotto le bare vecchie, non zincate e sciolte dall'umidità, e gli scheletri si sono mischiati al terreno. Femori e costole sono sotto gli occhi dei visitatori del cimitero da giorni. Un po' come è successo mesi fa a Bonaria: dai loculi abbandonati spuntavano fuori bare scoperchiate e resti umani.
LAVORI IN CORSO L'assessore alle politiche sociali Anselmo Piras spiega che «i lavori sono ancora in corso» e che «tutte le ossa verranno trasportate nell'ossario comune». Qualcuna però è rimasta sul terreno, prima di finire insieme a tutte le altre, sotto il pavimento della cappella di San Michele.
15 ANNI «É un'operazione che viene fatta per liberare il terreno: i resti delle salme seppellite da più di 15 anni nella zona degli indigenti vengono spostati nell'ossario». I parenti non vengono avvisati: «In questo caso non è previsto», ricorda Piras.
STOP ALL'AMPLIAMENTO Nel frattempo, mentre il cimitero è “in riserva” il programma per l'ampliamento è ancora fermo: negli uffici dell'assessorato ai lavori pubblici c'è un progetto depositato ad agosto del 2007 da uno studio ingegneristico per la costruzione di un migliaio di nuovi loculi nell'area nord di San Michele, tra Su Planu e viale Monastir.
Ed è ancora in ballo l'aggiunta di altre 2.000 tombe: anche in questo caso il progetto è pronto, il professionista incaricato ha consegnato le tavole una settimana fa. Ora la burocrazia dovrà fare il suo corso: verrà bandita la gara d'appalto e inizieranno i lavori. Serviranno almeno un paio d'anni, intoppi permettendo. Giusto in tempo: nel 2011, di questo passo, potrebbero non esserci più posti liberi.
MICHELE RUFFI

21/10/2009