Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Portus Caralis, un approdo extralusso

Fonte: L'Unione Sarda
29 ottobre 2009

Porto. Sono stati conclusi i lavori di sistemazione delle banchine dedicate al diportismo

In città anche gli yacth di Larry Allison e dell'Aga Khan

Un nuovo spazio per la nautica extralusso. È l'obiettivo della società che ha preso in gestione Portus Caralis.
Il porto antico di via Roma si apre alla nautica extralusso. Nello specchio d'acqua storico, in cui un tempo dondolavano galeoni e velieri alla fonda, fino a ieri approdo della Tirrenia, oggi arrivano gli yacht. Chiedono un punto di ormeggio sul canale radio 74, risponde Portus Calaris. Benvenuti in Sardegna . Dallo scorso agosto, il vecchio scalo commerciale si é trasformato in un confortevole approdo per imbarcazioni da diporto. Metamorfosi avvenuta in tempi rapidissimi (poco più di tre mesi), con lavori portati avanti a passo di carica e conclusi senza inni e fanfare. Niente inaugurazione.
GLI YACHT A testimoniare la nuova vocazione turistica della città verso la nautica, la presenza di panfili dalle linee mozzafiato. Quattrocento, in circa ottanta giorni di attività, non pochi per una base oggi del tutto sconosciuta alle correnti più ricche dei vacanzieri. Ma col tempo diventeranno molti di più. Perché l'imprenditore che si è assicurato la concessione per vent'anni, Gianfranco Molinas, ormai innamorato di Cagliari, è assai bene introdotto nel mondo del turismo nautico. Gestisce infatti Porto Rotondo, Punta Marana e Cala Bitta in Gallura, e sta lanciando Bosa. Oggi vede Portus Calaris inserito in un contesto di relazioni internazionali con yacht in arrivo da tutto il mondo.
Già durante la scorsa estate, il nuovo approdo di via Roma ha ospitato barche illustri. Prima il “Rising sun”, lungo 138 metri, di Larry Allyson, patron di Oracle, team di Coppa America. Poi il “Shargas” dell'Aga Khan, panfilo di 30 metri spinto da motori jet che lo fanno volare a 50 nodi, circa 100 chilometri orari. Ma anche in questi giorni si possono ammirare barche da sogno ormeggiate nei pontili adiacenti al molo Sanità. Come due navette: “Elisa” del cantiere Ferretti, di 26 metri, e un Terranova, di dimensioni analoghe, oltre a un suggestivo tre alberi, il “Denistore Bjorn”. Scafi di dimensioni più piccole sono invece ospitati nei pontili realizzati nella zona Darsena, vicino alla Capitaneria di porto, dove c'è la direzione e la zona docce.
I NUMERI Remigio Paglietti, manager che cura gli interessi del gruppo Molinas a Cagliari, snocciola con una punta di orgoglio i numeri di un'impresa «realizzata nei tempi previsti, nonostante le difficoltà tecniche incontrate per i servizi idrici ed elettrici in un contesto difficile come le vecchie banchine di via Roma». Sono stati creati 140 posti barca: 70 destinati ai mega yacht e altrettanti alle imbarcazioni dagli 8 ai 15 metri. In complesso, 500 metri di pontili galleggianti (compresi i fingher, pontiletti laterali ai posti barca).
Il cuore dell'approdo si trova accanto al molo Sanità: destinato alle imbarcazioni più grandi, ha un braccio parallelo a via Roma lungo 188 metri e largo 6 e un altro perpendicolare (72 metri per 3) che formano, in pratica, un piccolo bacino, dal quale i diportisti potranno ammirare lo sky line della città: immagine di grande suggestione, di giorno e soprattutto di notte. «Proprio perché ci siamo resi conto di lavorare in un contesto delicato come il centro storico di Cagliari», spiega Paglietti, «abbiamo adottato soluzioni di qualità». Così una parte del piano di calpestio delle banchine è stato restaurato utilizzando lastroni di granito originali, rimossi dal porto molti anni fa per essere sostituiti con un manto d'asfalto. Accanto alle nuove bitte troneggiano, opportunamente verniciate, quelle gigantesche, alle quali si ormeggiavano le navi, con il marchio storico, cagliaritano, in bella mostra: Fonderia Chicca e Salvolini . «Un'attenzione particolare abbiamo posto per salvare e valorizzare la grande fioriera, in granito e pietra di Bonaria, in testa al molo Sanità».
I MATERIALI La cura nella scelta dei materiali emerge perfino nel legno usato per orlare il bottazzo (bordo) della banchina in granito. Si chiama Azobé, un'essenza durissima, di origine africana, molto utilizzata in campo nautico per limitare i danni quando le barche urtano contro i moli. Anche i pontili galleggianti sono in legno, ma in questo caso si è preferito il teck. Le stazioncine che assicurano acqua e corrente elettrica alle barche sono invece in acciaio inossidabile, come i lampioni stilizzati per l'illuminazione. Grande uso di acciaio lucido e cavetti anche nei corrimano che circondano l'area del porticciolo, il cui perimetro è delimitato da una serie di fioriere. Il tutto dà vita a un contesto gradevole, per le passeggiate vista mare dei cagliaritani.
LUCIO SALIS

29/10/2009