Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tutti vogliono Passeggiata e Vetreria

Fonte: L'Unione Sarda
19 novembre 2009

L'esame delle 52 manifestazioni d'interesse per la gestione dei centri comunali d'arte: tra i pretendenti anche 4 non sardi

Poche richieste per Sottopiano, Lazzaretto e San Michele

Adesso i cinquantadue partecipanti dovranno attendere sino a metà dicembre quando verranno ufficializzati i nove bandi di gara. I pretendenti potranno anche consorziarsi tra loro.
I più desiderati sono la Passeggiata coperta e, a sorpresa, la Vetreria di Pirri. Nel fondo della classifica, invece, ci sono il Sottopiano del Municipio, il Castello di San Michele e il Lazzaretto. Saltano fuori molte curiosità dalle “manifestazioni d'interesse” per la gestione quinquennale dei centri comunali d'arte. Tra le cinquantadue richieste, ben ventinove contengono la richiesta di gestire tutti i centri. Le altre domande riguardano uno o più centri: tra queste, sei riguardano la Passeggiata e la Vetreria, cinque il Ghetto, quattro il Palazzo di città, l'ExMà e il Teatro civico di Castello, una il Sottopiano del Municipio, il Castello di San Michele e il Lazzaretto.
LE DOMANDE Si sono mobilitati davvero in tanti per ottenere i nove centri d'arte. Gli attuali gestori, come Camù (che gestisce l'ExMà, il Lazzaretto e il Ghetto), Blu Pegaso (Passeggiata coperta) e InmediArte (Vetreria). E anche gestori storici come Vivicastello che, in passato, ha avuto la Passeggiata. Tante le new entry anche alcuni gruppi che arrivano dalla Penisola: in particolare, ci sono una società di Perugia, una di Roma, una di Milano e una di San Martino Buon Albergo (in provincia di Verona).
L'ITER Presentate le “manifestazioni d'interesse”, adesso il Comune predisporrà il bando per l'assegnazione. Un processo non particolarmente semplice visto che per ogni centro d'arte deve essere predisposto un bando apposito. «Per alcuni», spiega la dirigente d'area Ada Lai, «il Comune si riserverà l'utilizzo per determinate manifestazioni o per certi periodi». In ogni caso, entro metà dicembre dovrebbero essere predisposti tutti i bandi. E, a quel punto, i singoli partecipanti potranno consorziarsi tra loro per presentare una domanda quanto più possibile completa. «Ma spero», riprende Ada Lai, «che questo processo prosegua anche dopo l'assegnazione degli spazi. Sarebbe splendido, per esempio, predisporre un percorso che comprende il Bastione, il Teatro Civico e la Passeggiata coperta».
IL SOTTOPIANO Nessun percorso, invece, per quei tre centri che non sembrano suscitare la fantasia dei partecipanti alla gara. A chiedere il Sottopiano del Municipio, per esempio, è stata solo Capoterra 2000. «Puntiamo», spiega il presidente Mariano Marras, «a valorizzare quello che già si sta facendo. Anzi, a migliorarlo. Penso, per esempio, a mostre particolarmente importanti. D'altronde, vista la posizione, dobbiamo considerare quello spazio come un biglietto da visita delle città». Il fatto è che le mostre non danno molto denaro. «Rispettando il posto, può essere realizzato una sorta di caffè letterario. O, per meglio dire, un caffè delle arti».
IL LAZZARETTO Come il Sottopiano, anche il Lazzaretto ha una sola “manifestazione d'interesse”. È quella di Dehe.Art. «Mi sono affezionata a quello spazio», spiega Enrica Olmetto, «dopo averci lavorato quando collaboravo con riviste d'arte. La nostra è un'associazione d'arte contemporanea. Quindi, puntiamo a ospitare mostre ma anche spettacoli musicali abbinati a queste». Anche in questo caso, c'è da recuperare il denaro per la gestione. «Possiamo ospitare laboratori artistici, con pacchetti periodici. E poi collaboriamo con una struttura universitaria: il Lazzaretto può tranquillamente accogliere convegni e seminari».
IL CASTELLO DI SAN MICHELE L'altro centro poco “apettibile” è il Castello di San Michele: l'unica “manifestazione d'interesse” è arrivata da Indomable Sirbons. «La nostra associazione», spiega Massimiliano Fontana, «si occupa di attività sportive e culturali». La scelta di San Michele non è casuale. «Visto che abbiamo preso il belvedere di Monte Urpinu. La nostra attività culturale è, soprattutto, legata al verde». Ma non solo. «Ovviamente abbiamo intenzione di puntare sull'attività museale». Anche in questo caso, però, non è facile trovare il denaro. «Dal momento che siamo ospitati all'interno del parco, possiamo puntare, nella stagione calda, sui frequentatori. E, naturalmente, puntiamo a sfruttare gli spazi per la ristorazione che già esistono all'interno del parco».
MARCELLO COCCO

19/11/2009