GIOVEDÌ, 05 GIUGNO 2008
Pagina 5 - Sardegna
Positivo il bilancio del progetto realizzato dai carabinieri
ANDREA MASSIDDA
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CAGLIARI. Carabinieri nelle scuole della Sardegna. Ma per spiegare i pericoli che si celano dietro droga, alcol e bullismo. È stata un successo l’iniziativa del Comando regionale dell’Arma, che ha portato in 255 istituti medi e superiori dell’isola il progetto «La cultura della legalità». Un programma ideato anche per avvicinare i giovani alle forze dell’ordine che ha interessato 20.755 studenti fra gli 11 e i 19 anni, con più di 250 conferenze tenute nelle 8 province dai comandanti delle 29 Compagnie dei carabinieri di stanza in Sardegna.
L’iniziativa si è svolta in sinergia con i vari assessorati provinciali alla Pubblica istruzione, ma anche con i parroci dei vari centri urbani e rurali. A presentare il bilancio, ieri mattina a Cagliari nella sede del Comando regionale dell’Arma, sono stati il generale Carmine Adinolfi, il colonnello Loris Anchesi e il prefetto di Cagliari Salvatore Gullota. «I temi trattati - ha detto Adinolfi - sono stati vari, dall’abuso di droga ai rischi di Internet, dal bullismo alla violenza negli stadi, dalla sicurezza sulla strada alla tutela dell’ambiente». Straordinaria la risposta dei ragazzi, «i quali - ha aggiunto il generale - hanno capito che i carabinieri non si limitano solo ad arrestare i criminali, ma preferiscono fare prevenzione». «Prevenzione che va affidata anche al buon senso delle famiglie - ha aggiunto il prefetto Gullota - che purtroppo negli ultimi anni hanno un pò perso i vecchi rassicuranti valori di una volta». Da parte degli studenti è emerso un bisogno di informazioni corrette e di dialogo. «Fra le tante domande che i ragazzi ci hanno fatto - ha detto il colonnello Loris Anchesi - la maggior parte riguardava gli effetti nefasti della droga e dell’alcol».
A margine della conferenza stampa di ieri, il generale Carmine Adinofli ha spiegato che la cerimonia prevista questo pomeriggio a Cagliari per celebrare il 194/mo anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri «sarà bella, ma sobria». Il motivo è chiaro. «Purtroppo - ha detto - la tragica fine dell’appuntato Francesco Deias, morto una decina di giorni fa sulla Statale 131 mentre soccorreva una giovane donna non ci consente di aver l’umore giusto per celebrare la festa con un concerto e una parata. Così - ha aggiunto il comandante dell’Arma in Sardegna - ci limiteremo a ricordare i carabinieri caduti, ma sarà comunque una cerimonia importante e solenne». Il generale ha voluto sottolineare anche la forza d’animo eccezionale di tutti i familiari di Deias.