La legge in discussione alla Camera prevede l’affido alle società, con l’obiettivo di porre fine alla spesa di risorse pubbliche
Bando di gara contestato, ma forse non sarà necessario
Da una parte il bomber che ha fatto la storia del Cagliari, dall’altra la Giunta comunale (con il supporto di quella regionale) e il Cagliari calcio. L’oggetto del contendere è il futuro dello stadio Sant’Elia, del quale si discute da anni. Una struttura giovane d’età (nell’estate prossima compirà 40 anni), che ha avuto anche la fortuna di potersi sottoporre a un costosissimo lifting all’età di 20 anni. Gigi Riva guida il fronte di chi si oppone alla recente delibera della Giunta comunale (ne fanno parte anche qualche consigliere di maggioranza, associazioni ambientaliste e vasti settori del centrosinistra), con la quale si mette a bando la cessione del diritto di superficie sullo stadio Sant’Elia. Una gara internazionale che quasi certamente verrà aggiudicata alla società rossoblù, l’unica che ha un reale interesse nella gestione.Anche se, sulla procedura, resta un dubbio: la gara potrebbe non essere necessaria se la legge sugli stadi attualmente all’esame del Parlamento venisse approvata nella stessa formulazione con la quale è stata licenziata dal Senato. Lo spirito, bipartisan, è infatti quello di favorire l’assegnazione diretta degli impianti alle società sportive, con l’intenzione di evitare che dalle casse pubbliche continuino a uscire soldi destinati a strutture utilizzate solo dai privati.
ANTHONY MURONI