Acceso dibattito in aula: tutta l'opposizione chiede, inutilmente, l'approvazione dell'accordo di programma con la Regione.Il paradosso di Emilio Floris: si può accelerare usando il pedale del freno. Questo per il sindaco il significato della votazione di ieri: la delibera che boccia l'accordo di programma servirebbe, in realtà, a portare a termini in tempi più veloci la riqualificazione di Sant'Elia, la realizzazione del campus universitario e anche il Betile («Un boccone che sono pronto a ingoiare per raggiungere questi obiettivi», ha spiegato a fine seduta Floris).L'ESITO L'epilogo finale, dunque, si è concretizzato in tre votazioni: l'emendamento del centrosinistra che chiedeva la ratifica dell'accordo di programma è stato bocciato (16 voti a favore, 21 contrari e un astenuto); la delibera di Giunta, invece, è stata approvata (21 sì, 13 no, due astenuti), al pari della mozione presentata dai Riformatori (firmato da tutta la maggioranza, tranne An e Udc) che “impegna il sindaco e la giunta a proseguire senza indugio nella ricerca di un accordo con la Regione che consenta una vera riqualificazione del quartiere di Sant'Elia e di tutti gli altri interventi connessi con l'accordo di programma” (23 voti a favore, due contrari).LE POSIZIONI Maggioranza, dunque, compatta nella scelta di bocciare l'accordo di programma. Anche se le incrinature tra le sue componenti in certi momenti sono apparse evidenti. Sarà difficile conciliare le posizioni di An («Il Betile deturpa una delle parti più belle della città», dice Francesco Fiori) e Udc («Un mostro bianco sul mare», chiosa Ettore Businco) con quelle dei Riformatori («Siamo entusiasti che si possa avere un museo internazionale a Cagliari», afferma Giorgio Angius) e di Forza Italia («Sono seccato di non poter votare a favore di questo intervento», interviene Antonello Floris, esponente del gruppo Libero). Ma anche con quelle dello stesso sindaco e dell'assessore all'Urbanistica Gianni Campus. «È stata solo una questione temporale a impedire che l'accordo di programma potesse essere ratificato», afferma Floris. Che, in una serie di interventi successivi, si spinge ancora più avanti. «Nell'accordo di programma non erano fissati tempi certi. Invece, facendo lavorare a pieno regime assessori, commissioni, funzionari di Comune e Regione potremmo fissare date precise. Ho la ferma intenzione di realizzare i contenuti dell'accordo di programma». Un approccio sottoscritto anche da Campus. «Le cose sottoscritte non possono essere fatte. Devono essere fatte».IL DIBATTITO Posizioni, si diceva, che in questo momento appaiono lontane. Non a caso, la seduta, fissata per le 16,30, è cominciata con un'oretta di ritardo. Tempo speso dal sindaco nel confronto con la sua maggioranza. Che, pur con una serie di distinguo, si è accodata alla delibera della Giunta. Il presidente della commissione Urbanistica, l'Udc Massimiliano Tavolacci, ha espresso una serie di perplessità (a cominciare dai dubbi sul finanziamento di Area per Sant'Elia). Compatta, invece, l'opposizione. Per il democratico Giuseppe Macciotta la mancata ratifica è un dietrofront del sindaco, per il suo capogruppo Ninni Depau è invece un affronto fatto alla città. E, tra una citazione di Socrate fatta da Radhouan Ben Amara (PdCI) e l'annuncio di Massimo Zedda, Sinistra Democratica («Nell'enciclopedia on line Wikipedia si parla già del Betile come di un'opera artistica mondiale»), il democratico Marco Espa avverte: «La mancata ratifica mette a rischio almeno 1.200 posti di lavoro».MARCELLO COCCO 25/04/2008