Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Marina Piccola, la rivolta dei diportisti

Fonte: L'Unione Sarda
1 marzo 2010

Poetto. La società che gestisce il porticciolo ha circondato l'impianto con le transenne 

Gru bloccata da mesi: è scontro tra Yacht club e Motomar

Nei mesi scorsi sono state portate a termine alcune verifiche sui tirafondi della gru, su cui si sarebbe dovuta pronunciare la Asl.
Veleni e polemiche non sono mai mancati dalle parti di Marina piccola, dove la lunga convivenza tra Yacht club e Motomar ha sempre riservato scintille incrociate. Ora la pietra dello scandalo è la gru di alaggio all'ingresso del porticciolo, bloccata da gennaio: costruita sul terreno demaniale affidato in gestione alla Motomar, deve essere - in base a un contratto privato - curata dal club presieduto da Alberto Floris. Nei mesi scorsi sono state portate a termine alcune verifiche sui tirafondi (cioè i pilastri alla base dell'impianto) della gru su cui si sarebbe dovuta pronunciare la Asl. L'intervento dell'azienda sanitaria, previsto per il 25 gennaio, però non è andato come si sarebbero immaginati i funzionari: la gru quel giorno è stata circondata con delle transenne dalla Motomar.
LA PROTESTA Morale: impossibile usare il braccio meccanico per le operazioni di varo e alaggio. Per questo, in una lettera, si lamentano circa 40 iscritti allo Yacht club: «La situazione di stallo dura da diversi mesi e i danneggiati sono i diportisti, che pagano fior di quattrini per i servizi pur non potendone fruire. Fra i danneggiati anche gli appassionati di vela portatori di handicap, a cui viene impedito di mettere le proprie barche in acqua». Alla base di tutto, ci sarebbe la volontà (da parte dello Yacht club) di sostituire l'impianto con uno nuovo, decisione presa senza informare la Motomar e già portata avanti con una richiesta alla Regione. Domanda mal digerita dall'amministratore della Motomar, concessionari della gru.
Il presidente del club Alberto Floris riassume la storia della gru, «costruita nel 1968 dalla nostra associazione e assegnata negli anni Novanta», ora fermata «per sicurezza dopo che la Asl ci ha chiesto una verifica sulla tenuta dei tirafondi».
L'ACCORDO In base a un accordo del 1995, lo Yacht club avrebbe avuto in uso la gru, affidata in gestione alla Motomar, impegnandosi a portare a termine la manutenzione dell'impianto e a garantire 50 alaggi all'anno alla società. «Dal '95 a oggi è andato tutto bene, abbiamo sempre fatto i collaudi, tra l'altro molto onerosi. Ora i nostri 550 associati sono vittime di questa situazione e una scuola di vela importante come la nostra non può mettere in acqua i gommoni d'appoggio per le regate», spiega Floris. Scontri di questo tipo non sono una novità: dopo le guerre per gli scivoli in cemento, l'abbattimento di quattro pini, il business dei gelati e i gazebo, ora il braccio di ferro è sulla gru. ( m.r. )

01/03/2010