Reportage

All'interno di un'area urbana in cui vivono 400.000 abitanti, il Parco Naturale Regionale Molentargius - Saline rappresenta un'area umida di gran valore naturalistico.

Molentargius : Tecniche di produzione

I lavori di preparazione per la raccolta del sale iniziavano a marzo quando il fondo degli stagni veniva reso compatto e piano dopo esser stato solcato dai carri. Senza il livellamento non si sarebbe potuta fare la raccolta successiva perché inquinata dal fango. Manutenzioni ai canali erano necessarie per mantenerli a profondità costante. La raccolta del sale iniziava tra luglio ed agosto. A Molentargius non iniziava prima della fine di agosto, in quanto il sale cristallizzava più tardi che nelle altre saline e tendeva a formarsi solo nelle zone maggiormente battute dal vento.
In questo stagno, l'uso dei carri a buoi era fortemente limitato e la raccolta iniziava
stendendo dei "ponti volanti" formati da centinaia di tavole di pino. Gli addetti alla raccolta passavano sulle tavole per raggiungere i luoghi di lavoro senza affondare.

Nelle zone della raccolta lo strato iniziale del sale veniva frantumato con un'operazione che si chiamava "attellatura" effettuata con i pali di ferro. A fare questo erano gli uomini di Quartu, considerati specialisti dovendo rompere la crosta senza intaccare il fondo delle saline per non mischiare il sale con la terra. Il sale veniva trasportato sugli argini con le "gavette" carriole senza ruote con la capienza di due "tumuli"ognuna.

I carri trasportavano il sale fino al porto di Cagliari. Nella salina artificiale durante la raccolta venivano usate anche le "coffe", cioè dei cestini in grado di contenere 50 chili. Le coffe venivano passate di mano in mano dai lavoratori che formavano una catena.