La Provincia di Cagliari e i Comuni di Cagliari, Quartu S.Elena, Quartucciu, Selargius formano il Consorzio del Parco Naturale Regionale Molentargius Saline. Obiettivo dell'Ente consortile è la gestione, la salvaguarda del Parco. Si appoggia alla Convenzione Ramsar del 1977 con cui lo stagno è considerato come zona umida internazionale, habitat per uccelli acquatici.
E' un Consorzio costituito tramite convenzione approvata dai Consigli degli Enti e ciascun socio partecipa alla gestione consortile con le seguenti quote: Provincia di Cagliari 3%, Comune di Cagliari 45%, il Comune di Quartu S.Elena 45%, il Comune di Quartucciu 4%, il Comune di Selargius 3%. Le sue finalità sono quelle della gestione unitaria del complesso di ecosistemi del Molentargius Saline garantendo la conservazione e valorizzazione delle risorse naturali, ambientali e lo sviluppo delle attività economiche compatibili con la produzione del sale e la riqualificazione ecologica degli insediamenti.
La sede del Consorzio è esempio di architettura Liberty e si trova in via La Palma all'interno del Parco. Originariamente l'edificio legale,chiamato Sali Scelti, era un deposito del sale.
Gli Organi del Consorzio sono: l'Assemblea, che ha l'indirizzo politico-amministrativo e si riunisce due volte all'anno; il Consiglio Direttivo, nominato dall'Assemblea, è composto dal Presidente del Parco e da altri due membri; il Presidente del Parco è il rappresentante legale del Consorzio; il Direttore è responsabile della gestione operativa del Consorzio e adotta i
provvedimenti amministrativi che impegnano il Consorzio verso l'esterno.
Il punto centrale è quello della salvaguardia del Parco per la produzione del sale non tanto in sé ma per il fatto che vuol dire massima circolazione delle acque. "Oggi- ha detto Mariano Mariani, Direttore del Parco- c'è l'esigenza di ottimizzare la ripresa delle acque, rivalutare molti canali, ristrutturare le vasche salanti. La ripresa della produzione del sale con la circolazione delle acque consentirebbe l'avvio di attività importanti come quelle di acque con caratteristiche terapeutiche per la talassoterapia.
Nell'acqua c'è iodio bromo adatto per la cura della pelle. Ci sono anche i sali speciali necessari per ulteriori applicazioni. Le alghe, presenti nello stagno, sono presenti in particolari prodotti di cosmesi. I piccoli crostacei, Artemia salina, se allevati possono essere usati per l'alimentazione di specie ittiche, essiccandoli. Il Parco si potrebbe trasformare in un laboratorio a cielo aperto". Un tuffo nella storia. "L'aspetto storico- ha continuato Mariano Mariani- ha portato a immaginare delle ipotesi di itinerario storico delle vie del sale, ricostruendo i percorsi, gli strumenti".