Reportage

La storia, l'acquacoltura e le risorse del complesso ecosistema adiacente a Cagliari.
Lungo la laguna a cavallo
Lungo la laguna a cavallo

Compendio

In seguito agli sfortunati eventi storici che hanno caratterizzato la Laguna, il compendio ittico di Santa Gilla ha subìto continuamente modifiche morfologiche, bonifiche e risanamenti.
Delle opere previste nel "Progetto di ristrutturazione a fini produttivi della laguna Santa Gilla in Cagliari", sono state realizzate unicamente (ma non del tutto completate): lo sbarramento e il lavoriero; il parco per la mitilicoltura; le vasche pensili per la gambericoltura; lo stabulario e lo schiuditoio per molluschi. Non sono ancora stati realizzati: gli orti per la venericoltura; l'avannotteria per orate e spigole; l’avannotteria per la produzione di postlarve di gamberi e le vasche per l'allevamento ittico di specie pregiate.

Sull’isolotto di “Sa Illetta” è stato realizzato un vasto piazzale di circa 50.000 mq, in cui si trovano tutte le strutture aziendali: il laboratorio idrobiologico, lo schiuditoio, lo stabulario, il fabbricato per servizi vari e quello per le attività sociali, la vasca di accumulo e pompaggio acque trattate, la stazione di pompaggio acque di mare, il torrino piezometrico per le acque di mare, lo scalo di alaggio, il porticciolo per la pesca vagantiva, la cabina elettrica e la casa del custode.

Sono stati dragati i canali sublagunari; è stato realizzato un canale centrale dalle foci del Rio Cixerri e del Flumini Mannu al mare; sono stati realizzati due canali circum-lagunari che intercettano tutti gli immissari e convogliano al mare tutte le acque continentali; sono state realizzate ampie colmate per depositare il materiale scavato; sul Rio Giagu Meloni è stata realizzata in parte anche una traversa, un bacino di piena ed un’opera di presa collegata alla traversa del Rio Sestu; per il Centro Servizi Emergenze Aeroportuali di Elmas, è stato realizzato un canale e due porticcioli; è stato realizzato un canale di acque di mare dall’idrovora in località Villa Aresu fino agli impianti per la gambericoltura; è stato realizzato anche l'isolamento di circa 500 ettari di territorio inquinato da metalli pesanti, mediante la creazione di un'arginatura profonda e di una coltre (di circa 2 metri di spessore), costituita da fango non inquinato, proveniente dal dragaggio dei canali interni.

Attualmente, si sta mettendo in opera anche il Piano delle Acque, realizzato dalla Regione per la regolamentazione e riorganizzazione idraulica, aggiornato in fasi successive per rispondere alle diverse necessità. Gli obiettivi principali del Piano e degli aggiornamenti riguardano soprattutto l'adeguamento del trattamento delle acque reflue dei comuni che utilizzano i corsi d'acqua afferenti ai corpi idrici dell'area in conformità alla normativa vigente.


Lo sbarramento ed il lavoriero
In corrispondenza della centrale elettrica di Santa Gilla, è presente un lungo sbarramento (di circa 1 Km) in calcestruzzo, che divide in due parti la Laguna di Santa Gilla.

Lo sbarramento è interrotto da tre aperture, due laterali ed una più ampia centrale, create per consentire il passaggio delle imbarcazioni della Protezione Civile in caso d’emergenza ed in corrispondenza delle quali doveva essere realizzato un cancello automatico.

Lo scopo del lavoriero è quello di consentire l’ingresso del novellame durante il periodo primaverile lasciando aperte le paratie (o paratoie). Tali paratie vengono rinchiuse alla fine dell’estate in modo da impedire l'uscita alle specie ittiche che intraprendono migrazioni profiche e/o riproduttive verso il mare. Il pesce in migrazione viene così intercettato in comparti sempre più stretti, detti “camere di cattura” e pescato nelle camere “della morte”, da dove non possono più uscire. Quelli sottotaglia vengono rimessi in laguna. Dovrebbe funzionare quindi sia in entrata che in uscita, se non fosse per il fatto che, allo stato attuale, data la mancanza del cancello automatico e di griglie rimosse perché colonizzate dal fouling, i pesci entrano ed escono nella laguna con molta facilità, rendendo vano il progetto stesso.


Lo stabulario
Lo stabulario di Santa Gilla, vasto circa 3.316 mq, è costituito da un grande capannone industriale al cui interno sono state realizzate 6 vasche di circa 30 mq con una capacità di carico ciascuna di circa 20 Kg/mq, di bassa profondità (circa 40 cm), posizionate nella parte centrale del capannone.

In seguito al collaudo, fu avviato nel 1998, sotto la gestione della Consarpesca, ma a causa di un guasto all’impianto di depurazione, la Provincia revocò quasi subito l’autorizzazione allo scarico e lo stabulario venne chiuso. Entro la fine dell'anno, grazie al contributo dei pescatori locali, è prevista la sua riapertura.

Al suo interno vi erano strutture finalizzate alla “stabulazione”, alla depurazione, alla cernita ed al confezionamento (centri di spedizione) del prodotto raccolto. Tali strutture, responsabili del rispetto dei requisiti igienico-sanitari del prodotto immesso in commercio (requisiti d’idoneità al consumo umano, rispetto della classificazione del prodotto, autocontrollo della propria attività) sono individuate con numero di riconoscimento d’idoneità comunitaria.


Lo schiuditoio
Lo schiuditoio per la produzione di seme di molluschi di Santa Gilla consta di una struttura su due piani, della superficie di mq 1.500 ciascuno ed è stato progettato per produrre 100 milioni di pezzi l'anno di seme.

Realizzato con una tecnologia molto avanzata per l’epoca, ha richiesto la formazione professionale in Inghilterra, in Grecia ed in Puglia di alcuni biologi della Facoltà di Biologia di Cagliari, ma in realtà, dopo il collaudo (avvenuto nel 1996), non è stato mai avviato alla produzione.