Sulla via De Candia, ma con una posizione che gli consente di dominare via Università e tutta Cagliari, sorge il Teatro Civico di Castello.
Si comincia dalla facciata esterna che, recentemente ristrutturata così come il resto della struttura, era andata praticamente distrutta nel violento bombardamento del 26 febbraio 1943. I segni della seconda guerra mondiale sono ancora visibili nelle costruzioni vicine ed anche il Teatro pagò il suo pesante tributo al conflitto bellico. Solo la zona del foyer e i muri perimetrali della sala sono scampati alla devastazione delle bombe.
Si può, invece, attualmente apprezzare l'opera di ristrutturazione che nei diversi anni ha fatto in modo di rendere alla città un prezioso bene del suo patrimonio.
Completamente rimesso a nuovo anche l'interno del teatro che, conclusi i lavori di restauro nel 2006, ha di recente ripreso la sua attività ospitando manifestazioni culturali, spettacoli, concerti e cinema.
La sala interna, di una capienza di circa cento posti, è particolarmente apprezzata per gli spettacoli estivi, perché essendo priva di copertura favorisce una particolare atmosfera agli spettacoli offerti sul palcoscenico.
E proprio sfruttando lo spazio interno, grazie ai lavori di ristrutturazione si è potuto ricominciare a far vivere il Teatro Civico. Diversi gli ambienti rispetto ai precedenti andati completamente distrutti durante la Seconda Guerra Mondiale, ma con l'ausilio di strutture in ferro e ampie vetrate, si è riusciti a creare uno spazio idoneo ad accogliere gli spettatori.
In un mix di storico-artistico e tecnologie moderne, si è riusciti a rendere di nuovo funzionale il Teatro, senza andare ad intaccare la bellezza e l'imponenza delle originarie strutture di stile neoclassico volute da Gaetano Cima che nel 1836 diede il via al completamento dei lavori, dopo la scomparsa dell'iniziale progettista Giuseppe Cominotti.
Gli spazi antistanti alla zona dove vanno in scena gli spettacoli, viene utilizzato per poter allestire mostre tematiche per far si che, anche nei momenti in cui non ci sono rappresentazioni teatrali, gli spazi del teatro civico siano comunque vivi e vitali.